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Regione Lombardia, Moratti onora Gallera: “Ma ora velocizzare i vaccini”

Durante una conferenza stampa a Palazzo Lombardia è stata presentata ufficialmente la nuova giunta regionale

Pubblicato:09-01-2021 14:39
Ultimo aggiornamento:11-01-2021 08:42
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MILANO – “Lavorare e migliorare sul piano vaccini, rivedere la legge sanitaria 23 e non trascurare le altre patologie“. Letizia Moratti, nuova vicepresidente della giunta lombarda, traccia la strada per il futuro e delinea quelle che saranno le priorità del suo assessorato. Un ruolo che ha ereditato dal discusso Giulio Gallera, che dopo il rimpasto messo in atto da Attilio Fontana, non avrà più spazio nella giunta a trazione leghista: “A lui va tutta la mia solidarietà- commenta Moratti- perché si è trovato a gestire una pandemia per la quale nessuno era preparato, in Italia e nel mondo”.

L’obiettivo ora è quello di “intensificare il confronto con i direttori delle Ats, delle strutture sanitarie accreditate, con il medici, il mondo del volontariato e i territori”. Su quest’ultimo punto, l’ex sindaca di Milano promette un dialogo costante con i sindaci dei capoluoghi lombardi: “Sala ancora non l’ho sentito- precisa- non mi ha mandato un messaggio ma avrà i suoi impegni. Mi collegherò presto con lui e con gli altri primi cittadini”.

Per il momento è fondamentale dare ritmo al piano vaccinale: “Non ho in mente ancora una cifra giornaliera, ma so che si stanno rispettando i tempi previsti. Il mio compito è quello di accelerare ancora di più ma dipenderà anche dalle dosi che ci invierà il governo”, aggiunge. Al netto della legge 23, “la sanità lombarda ha eccellenze sia nel privato sia nel pubblico, ma non sta a me dare giudizi sul passato. Bisogna lavorare per cercare di dare un servizio più efficace, che non lasci indietro nessuno”.


E a chi le chiede se il sistema delle zone colorate adottato a livello nazionale sia il modo giusto per gestire la pandemia, la Moratti sembra avere le idee chiare su quale sia realmente il problema: “Abbiamo esempi di Paesi che sono in una fase ancora più critica della nostra. La suddivisione in zone dovrebbe essere prevista con dei tempi che diano certezze agli imprenditori o ai ristoratori, ma anche agli studenti e insegnanti”, conclude.

PIU’ TERRITORIO, VACCINI E NUOVA LEGGE MARONI

“Non ho ancora preso contatti con il Commissario Domenico Arcuri, lo farò non appena sarò insediata. Il piano vaccini sta andando avanti nei tempi e faremo tutto il possibile per migliorarlo ulteriormente“. Queste le prime parole dell’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, durante la conferenza stampa a Palazzo Lombardia, in cui è stata presentata ufficialmente la nuova giunta. Secondo Moratti, è fondamentale che la Commissione europea si sia attrezzata per acquisire altri vaccini, perché “con più dosi si avranno più possibilità” di riuscire a far funzionare la campagna vaccinale e a sconfiggere il Covid-19. Una delle priorità della nuova assessora al Welfare è rivedere la legge 23 del 2015, conosciuta come legge Maroni, considerata ormai da più parti nociva per la sanità lombarda: “Ci sono vari testi in elaborazione. Abbiamo la necessità di incrementare da subito l’assistenza territoriale”.

Un’organizzazione strutturale è la migliore risposta per affrontare non solo le questioni emergenziali. Spiega Moratti: “Cercherò di avere un’attenzione particolare al tema delle liste d’attesa, la sanità non può esaurirsi solo nell’ambito Covid“. L’obiettivo è “dare un servizio migliore ai cittadini”.

FONTANA PRIMO A CERCARMI, POI I LEADER

Il presidente lombardo Attilio Fontana è stato il primo a sondare la mia disponibilità e a propormi la vicepresidenza. Solo successivamente ho avuto colloqui con Silvio Berlusconi prima e con Matteo Salvini dopo. Anche loro sono stati protagonisti di questo mio nuovo ruolo”. Letizia Moratti, nuova assessora al Welfare e vicepresidente della giunta regionale, ridimensiona le ricostruzioni che vedevano il governatore oscurato dalla presenza ingombrante dell’ex sindaca di Milano. Ma di fatto non smentisce la possibilità di scalare in futuro l’ultimo gradino che la separa dal vertice di Palazzo Lombardia. Accade quando le viene ricordato che in molti nel centrodestra guardano già al futuro, auspicando una sua prossima candidatura a governatrice: “Sono abituata a lavorare sul presente- risponde- e non ho mai pensato al futuro”. Persino questa sua nuova vesta ritagliata su misura da Fontana è stata per lei “una notizia inaspettata”, tanto che “pensavo di prendermi qualche mese di pausa ma così non è stato“, conclude.

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