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Fascismo, Di Segni (Ucei): “Escalation, serve una risposta”

ROMA - L'aggressione al Verano di Forza Nuova e Avanguardia Nazionale ai giornalisti dell'Espresso. Gli episodi razzisti negli

Pubblicato:09-01-2019 15:43
Ultimo aggiornamento:09-01-2019 15:43

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ROMA – L’aggressione al Verano di Forza Nuova e Avanguardia Nazionale ai giornalisti dell’Espresso. Gli episodi razzisti negli stadi, da ultimo i manifesti apparsi ieri a Roma con la scritta “Lazio, Napoli, Israele. Stessi colori, stesse bandiere. Merde”. Il 2019 si apre con una spirale fascista e razzista.

Una vera e propria “escalation” che deve suscitare una “risposta ferma, sul piano legale, tecnico e culturale“, spiega la presidente dell’Unione delle comunita’ ebraiche Noemi Di Segni, intervistata dall’agenzia Dire a margine della presentazione degli eventi per il giorno della memoria, a palazzo Chigi.

Si tratta sottolinea di “episodi preoccupanti che non vanno sottovalutati. Ogni giorno che accade qualcosa bisogna essere vigili e saper collocare i fatti in un contesto culturale e sociale. Saperlo rileggere con gli occhi della storia. E’ giunto il momento- spiega Di Segni- di una riflessione tecnico-legale seria, sincera, approfondita su quanto le norme siano sufficienti a dare una risposta efficace agli episodi che si presentano. Non e’ solo una risposta normativa. Serve soprattutto una risposta di spessore culturale che evidentemente manca e sulla quale bisogna lavorare anche coi bambini piccoli”.


A proposito degli episodi di matrice fascista, Di Segni spiega che si assiste a “un’ escalation. C’e’ evidentemente qualcosa che e’ andato nell’oblio totale e riemerge sia dal punto di vista dell’antisemitismo che dal punto di vista di qualsiasi atto di odio e di discriminazione, da tenere dentro la stessa cornice. Abbiamo, cioè, un dilagante odio sulla rete, c’e’ un problema di antisemitismo e nell’estrema destra di neofascisti, che non va assolutamente sottovalutato. Nei confronti degli ebrei c’e’ un problema poi di antisemitismo con una matrice di boicottagio di Israele, di rilettura attraverso una posizione di anti-israelianismo, anche di odio verso le comunita’ ebraiche. C’e’ l’accostamento alle scelte di Israele di fenomeni che riguardano il passato e la Shoah, fenomeni che mischiano tutto assieme, strumentalizzando per legittimare gli estremisti”.

La presidente dell’Unione comunita’ ebraiche invita a “studiare e conoscere ogni momento della storia. In relazione al 25 aprile- osserva- deve essere una data identitaria dell’Italia, risultato di una lotta della resistenza di tantissimi giovani che hanno dato la vita per il paese e per l’Italia. Deve essere un giorno che significa liberazione dal nazifascismo e come tale va studiato nelle scuole e va interiorizzato nella nostra identita’ nazionale. Non va mischiato con identita’ multiple e richieste da parte di soggetti che nulla hanno a che fare con il 25 aprile”.

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