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La spiaggia Tramatzu in Sardegna ritorna “di tutti”

CAGLIARI - "Ora Porto Tramatzu viene aperta a tutti i cittadini, sardi e non, superando la distinzione tra militari e

Pubblicato:09-01-2019 22:15
Ultimo aggiornamento:09-01-2019 22:15
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CAGLIARI – “Ora Porto Tramatzu viene aperta a tutti i cittadini, sardi e non, superando la distinzione tra militari e civili”, così il presidente di Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, al termine dell’incontro avuto ieri con il ministro della Difesa Elisabetta Trenta a Roma per dare esecuzione alla cessione anticipata della spiaggia di Porto Tramatzu – Capo Teulada, a Cagliari.

Il rilascio comprende, in questa fase, la spiaggia e una porzione del terreno retrostante. Nello specifico- spiega una nota di Regione Sardegna- il ministero della Difesa ha formalmente avviato le procedure con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la cessazione della concessione marittima sulla spiaggia e l’iter legislativo per la cancellazione della spiaggia di Porto Tramatzu dall’elenco delle zone portuali e delle aree demaniali di interesse di sicurezza nazionale. Lo schema di decreto alla firma del presidente del Consiglio prevede anche l’avvio dei procedimenti finalizzati al rilascio delle spiagge di Capo Frasca S’Enna e S’Arca e Punta de S’Achivoni.



“Un passo avanti per lo sviluppo economico del territorio”

“La cessione della spiaggia di Porto Tramatzu, e delle altre spiagge previste nel protocollo, rappresentano un importante passo in avanti nello sviluppo socio-economico del territorio– le parole del ministro Trenta al termine dell’incontro-. Ho sempre affermato che la Difesa deve essere sempre più aperta e inclusiva in una moderna concezione dual use dei poligoni militari e delle aree addestrative e oggi lo stiamo dimostrando. E faremo ancora di più”.

Per Pigliaru la svolta anticipata su Porto Tramatzu è “la conferma concreta che l’attuazione del protocollo che abbiamo firmato con il ministero della Difesa va avanti, sul fronte dei rilasci come del lavoro per l’istituzione degli Osservatori ambientali e dei progetti di ricerca duale”.

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TRENTA: PER LA PRIMA VOLTA LA DIFESA PARLA DI BENE COMUNE

“Una giornata simbolica per tutti i sardi e non solo, perché per la prima volta abbiamo avviato una riduzione dello spazio assegnato alle servitù militari, cedendo definitivamente la spiaggia di Porto Tramatzu ai cittadini”. Lo ha spiegato ieri in un messaggio video pubblicato su facebook il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta dopo le novità sulla spiaggia di Porto Tramatzu.

“Per la prima volta- spiega il ministro- la Difesa parla di bene comune e lavora perché quel bene comune possa essere reso disponibile per tutti, in maniera inclusiva: sia militari, sia civili. Abbiamo compiuto un passo in avanti, ereditando un accordo firmato nel 2017, un accordo che ho ritenuto positivo e che comunque si può migliorare, perché tutto è migliorabile, per questo pensiamo a un upgrade che concretizzeremo nelle prossime settimane. Ad ogni modo la splendida spiaggia di Porto Tramatzu torna ai cittadini e questo è ciò che conta! Questa è una grande vittoria di tutti, una vittoria dell’Italia come Paese”, conclude Trenta.

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La spiaggia destinata a usi militari dal 1957

Secondo quanto garantito dal protocollo d’intesa, spiegano dalla Regione, la cessione di Porto Tramatzu si realizzerà garantendo le attività in poligono e prevedendo convenzioni di uso, includendo anche clausole di protezione sociale per il personale della difesa appartenente alle fasce di reddito più basse e/o meritevoli delle tutele sociali. Nello specifico, Porto Tramatzu è la principale spiaggia sita al limite del poligono di Capo Teulada che, fin dal 1957, all’epoca dell’istituzione del Poligono, fu destinata ad un uso militare, pur non facendo parte del demanio militare. Nel tempo, spiegano da Regione Sardegna, una porzione è stata resa disponibile agli usi civili, la restante parte ha continuato ad essere utilizzata come stabilimento balneare per il personale militare, in forza di una concessione demaniale marittima rilasciata dal ministero dei Trasporti nel 1992.

In considerazione del valore simbolico del rilascio, già durante la scorsa stagione estiva il tratto di spiaggia è stato reso disponibile a tutta la popolazione. Altro punto del Protocollo che sarà al più presto preso in esame da cabina di regia e tavoli tematici per l’attuazione sarà l’istituzione di Osservatori ambientali indipendenti nei Poligoni militari -aggiungono dalla Regione-. Tra le progettualità che saranno affrontate immediatamente con questa procedura ci sono la scuola internazionale di volo di Decimomannu, il centro nazionale di training per le operazioni congiunte tra forze civile e militari per la Protezione civile e l’Antiterrorismo internazionale, il centro per la ricerca, lo sviluppo sperimentale e la certificazione dei droni. L’accordo integrativo fungerà da riferimento anche per le altre regioni italiane in cui è significativa la presenza di infrastrutture e asset della Difesa, con l’obiettivo di integrare le diverse iniziative per avere un valore aggiunto tangibile per il Paese.


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