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Sul red carpet di ‘The Bad Guy’: l’intervista a Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi

Da oggi in esclusiva su Prime Video i primi tre episodi della serie Original italiana

Pubblicato:08-12-2022 08:00
Ultimo aggiornamento:08-12-2022 21:34

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ROMA – Oggi su Prime Vide debutta l’attesa ‘The Bad Guy’ con i primi tre episodi, i restanti 3 dal 15 dicembre. Alla regia Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana che raccontano, tra crime e dark comedy, la storia del pubblico ministero siciliano Nino Scotellaro (Luigi Lo Cascio) ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia e improvvisamente viene accusato di essere uno di coloro che ha sempre combattuto: un mafioso. Dopo la condanna, senza più nulla da perdere, Nino decide di mettere a segno un machiavellico piano di vendetta, diventando il ‘bad guy’ in cui è stato ingiustamente trasformato. Per farlo, seppellisce per sempre la sua identità e torna in Sicilia con il nome di Balduccio Remora, un lontano cugino dell’America del Sud’ del clan rivale a quello di Mariano Suro, il potente boss mafioso che lo ha incastrato. È difficile definire Scotellaro, viaggia su una linea sottile “tra l’essere buono e cattivo. Sicuramente è corrotto dalla vita. Lui conduceva una vita ineccepibile e secondo una certa moralità. Ma con la reputazione ormai incenerita decide di infiltrarsi tra i mafiosi per vendetta. Nel corso della storia avrà una sua evoluzione“, ha raccontato Lo Cascio all’agenzia Dire, in occasione della premiere al Cinema Barberini.

Luigi Lo Cascio è Nino Scotellaro

Per questa nuova e non desiderata vita, Nino ha dovuto rinunciare all’amore della sua vita Luvi Bray, brillante avvocata e figlia di un magistrato che ha sacrificato la sua vita per la lotta alla mafia. a differenza degli uomini della sua vita, i criminali ha preferito scagionarli. Per una persona così pratica la Giustizia è un concetto che sfuma nel quotidiano. Per questo Luvi è rassicurante nella maniera più temibile e affascinante in cui potrebbe esserlo: ti senti al sicuro solo quando sta dalla tua parte. È un personaggio femminile forte, a tratti sembra connessa alla realtà e a volte sembra vivere in un mondo tutto suo. Non fa fatica a catturare l’attenzione. “Luvi è complessa, si muove in una specie di limbo tutto suo tra il passato con la drammatica morte del padre e il presente, altrettanto drammatico, con suo marito Scotellaro. Lei però è come se avesse sempre la soluzione tra le mani, non è strategica ma vince sempre“, ha raccontato Pandolfi alla Dire.

Tra amicizie improbabili e una nuova vita vissuta a WowterWorld, un fatiscente acquapark insieme a orche e mafiosi, Nino/Balduccio inizia la sua scalata per arrivare a Suro. Ma fino a che punto un uomo è disposto a rinunciare a se stesso per un’ideale di giustizia? Se si parla di mafia e giustizia è impossibile non ricordare tutti coloro che hanno lottato contro ‘Cosa nostra’ e contro ogni criminalità organizzata attraverso la legge o chi attraverso articoli di giornale. Ma si sta perdendo la memoria storica? “Purtroppo è una specie di subdola caratteristica dell’essere umano, per sopravvivere dimentica il dolore, altrimenti non saremmo in grado di fare un altro figlio dopo il primo parto o superare un lutto profondo. Ma l’intelligenza ci deve portare a capire che, invece, non fa resa così buia quella stanza (memoria, ndr), va lasciata sempre una luce accesa perché dovremmo riuscire a imparare dai nostri errori, ma non so se abbiamo proprio imparato la lezione“, ha sottolineato l’attrice. “Mi capita di andare in giro a presentare ‘I Cento Passi’ nelle università o nei licei. La memoria continua ad essere presente. Sotto casa mia incontro spesso ragazzini delle elementari o delle medie che esclamano ‘ecco Peppino’, che hanno dei genitori che iniziano a far conoscere il personaggio di Peppino Impastato (il giornalista vittima di mafia, ndr). Questo mi fa credere che molti giovani hanno voglia di conoscere e molto dipende anche da cosa noi adulti siamo in grado di mostrargli“, ha dichiarato Lo Cascio alla Dire.


Claudia Pandolfi è Luvi Bray

A dare la caccia a Scotellaro sua sorella Leonarda (Selene Caramazza). Una giovane donna, forte e ribelle che non ha paura di niente. “Nemmeno di essere un agente del Ros, donna e lesbica, in un ambiente dominato da una imponente mascolinità. Vive ogni cosa con libertà“, ha detto Selene alla Dire. “Spero che questo personaggio sia di esempio – ha proseguito – per tutti nella vita di tutti i giorni e anche per il cinema e la servilità italiani”.

Nonostante il suo passato tormentato, Leonarda è riuscita a fare carriera. Per quanto le faccia rabbia ammetterlo, è anche merito dello stesso fratello che ama e odia per essere un maschilista arrogante e presuntuoso. Il confronto continuo l’ha resa più forte, è così che la piccola di casa Scotellaro ha imparato a farsi rispettare. A Leonarda piace faticare: nel lavoro, nell’amore e nella famiglia. Il suo personaggio si fa portare di temi sociali, attuali e che ancora oggi sono sul banco della politica. Ma si fa portatore anche della speranza di vedere, un giorno, uno schermo in cui tutti possono riconoscersi nei film e nelle serie italiani (e non solo nei progetti internazionali).

Selene Caramazza è Leonarda Scotellaro

Tra i personaggi interessanti della serie c’è anche Teresa Suro, interpretata da Giulia Maenza. Modella apprezzatissima e attrice , dopo ‘Il filo invisibile’ di Marco Simon Puccioni torna sullo schermo per interpretare la figlia più giovane di Mariano Suro, il Capo dei Capi. È stata però sempre tenuta ai margini della famiglia sia da suo padre che dalle sue sorelle. Di una bellezza eterea e sfuggente, Teresa nonostante i ripetuti TSO, o forse proprio per quelli, viene usata dai Suro per sancire la pace con il rivale clan dei Tracina e data in moglie a Enzuccio, il figlio minore di Salvatore Tracina. Dall’improbabile matrimonio dei due nasce Marianuccio, “u picciriddu della pace”, l’unico erede maschio del clan dei Suro. Il matrimonio e la nascita del bambino danno l’ennesimo colpo al già precario equilibrio di Teresa, e quando le viene tolto tutto, un inaspettato desiderio di rivalsa, molto simile a quello di Nino, la fa reagire. Che sia lei la degna erede all’impero criminale del tanto odiato padre? “È stato bellissimo far parte di ‘The bad Guy’ perché ho recitato in siciliano, il mio dialetto d’origine. E poi abbiamo girato tantissime scene a Palermo circondata da attori fantastici come Luigi Lo Cascio, Claudia Pandolfi, Selene Caramazza e tutto il cast. Mentre leggevo la sceneggiatura ridevo, ci sono note divertenti e grottesche inaspettate. I registi per me sono due geni”, ha raccontato Giulia alla Dire. “Secondo me la memoria non si sta perdendo, quando torno in Sicilia avverto la presenza di tutti coloro che hanno lottato contro ‘Cosa Nostra’, come Falcone e Borsellino. La mafia c’è ancora, nonostante non riempia più le cronache come prima ma c’è e bisogna contrastarla“, ha concluso la giovane attrice.

Giulia Maenza è Teresa Suro

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