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di Sara Calabria
NEW YORK – Il suo nome è Trump, Barron Trump. Diciotto anni, figlio di Donald e della sua terza moglie Melania, fino a poco tempo fa era stato volutamente tenuto lontano dall’agone politico proprio dalla madre, preoccupata che le luci della ribalta avrebbero potuto nuocere al giovanissimo rampollo.
Ma sembra proprio che Barron, stavolta, si sia arrotolato le maniche e ci abbia messo del suo, compiendo un piccolo miracolo, confermato dalle analisi del dopo voto: spingere molti giovani elettori maschi, esperti fruitori di podcast e YouTube, a votare per papà Donald.
E’ quanto riporta il Time che, in un dettagliato articolo intitolato ‘How Trump won‘ a firma Eric Cortellessa, ripercorre passo dopo passo la strategia messa a punto dal “tycoon” per arrivare al suo obiettivo e racconta di come sia stata proprio del magnate americano l’idea di arruolare anche il figlio più giovane nella squadra.
E in un modo del tutto inaspettato: sembra infatti che in una mattina del luglio scorso abbiano portato a Trump, impegnato a quell’ora sul campo da golf, una lista di podcast su cui gli veniva suggerito di essere presente come ospite e che lui abbia detto di sentire prima il parere di Barron. Il giovane si mette in moto e l’apparizione del padre nel podcast di Adin Ross, giovane “streamer” noto per le sue collaborazioni con varie “celebrities” su piattaforme live di videogame, diventa virale, ottenendo milioni di visualizzazioni. Da lì, prende il via tutta una serie di interviste “di nicchia” (volutamente, Trump evita interviste con i media tradizionali, sottolinea il Time) fino ad arrivare alla sua partecipazione al noto podcast diretto da Joe Rogan. Che, con il suo “endorsement” poco prima delle elezioni, ha dato una mano a Donald nella sua volata finale verso una travolgente vittoria.
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