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Isola d’elba, la Moby dimezza i traghetti da Piombino: cosa sta succedendo

È caos all'isola d'Elba per la scelta della compagnia Moby Lines di dimezzare il numero delle corse in bassa stagione. Residenti, furiosi, i sindaci hanno chiesto incontro

Pubblicato:08-11-2024 12:35
Ultimo aggiornamento:08-11-2024 13:18

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FIRENZE – La Moby Lines ha tagliato le corse giornaliere per l’isola d’Elba: una cosa che era nell’aria da tempo (pare per problemi di manutenzione ma forse anche di scarso guadagno) ma che, scattata nei giorni scorsi dall’oggi al domani, ha lasciato tutti spiazzati: le corse Moby sono di fatto dimezzate, diventando quattro (da otto che erano), ovvero due per tratta, tra Piombino e Portoferraio. A coprire la tratta, oltre alla Moby, ci sono Blu Navy (ma Giglio News scrive che anche questa compagnia ha fatto tagli) e poi la pubblica Toremar, che sarebbe rimasta ora la sola a garantire un servizio regolare di andata e ritorno per i residenti e i pendolari. La notizia ha suscitato un grande caos, facendo infuriare i residenti (ci sono persone che sarebbero rimaste a terra) e scatenando che prese di posizione da parte di associazioni che si occupano di turisti. Perchè l’isola, anche in questo periodo lontano dalle resse estive, pare sia comunque meta di turisti per i weekend.

Preoccupatissimi i sette sindaci dell’Elba, che hanno chiesto alla regione un tavolo di confronto sul futuro dei trasporti marittimi con Moby, Toremar e BlueNavy: l’incontro è fissato al 14 novembre. Sullo sfondo di questo pasticcio c’è il bando della Regione Toscana. Si tratta del nuovo bando per la continuità territoriale marittima: dall’ultimo sono passati 12 anni e molte cose sono cambiate. Anche l’esito della procedura, poi, appare incerto: è previsto un bando unico, ma se il processo richiede tempi lunghi e potrebbe scattare un’ulteriore proroga fino al 2026.

Dopo la notizia della riduzione dei traghetti, ieri ad esprimere grande preoccupazione è stata la Faita Federcamping Toscana: il responsabile per l’Elba, Michele Tallinucci, in una nota ha detto: “I fatti recenti sono l’ennesimo episodio di un sistema che non funziona e che sempre più sta creando disagi a residenti e turisti”. In primavera, l’associazione aveva chiesto l’apertura di un tavolo di confronto con le categorie economiche e le istituzioni locali per garantire un buon funzionamento del trasporto marittimo. “Le attuali difficoltà riscontrate sono strettamente legate al bando di continuità territoriale marittima gestito dalla Regione Toscana- va dritto al punto Tallinucci- dall’ultimo bando sono passati 12 anni, lasso di tempo in cui sono cambiate necessità ed esigenze legate al lavoro e al turismo sull’isola, come la presenza anche nei weekend in bassa stagione di visitatori. Per questo riteniamo che sia necessaria una revisione degli orari e delle tariffe, soprattutto in previsione della prossima stagione, per la quale è prevista una quantità di metri di ponte molto inferiore a quest’anno a causa della mancanza di molte navi, che porterà automaticamente ad un aumento dei prezzi e ad un insufficiente numero di posti”.


In questa situazione complicata c’è anche un altro aspetto di peso, che riguarda l’ipotesi di sostituzione della tassa di sbarco con la tassa di soggiorno: “La nostra posizione- dice ancora Tallinucci di Faita- è sempre stata chiara in ogni confronto avuto con i sindaci che hanno avanzato questa richiesta. Siamo contrari alla tassa di soggiorno perché andrebbe a colpire solamente le strutture ed il comparto turistico ricettivo, mentre siamo disposti a valutare una rimodulazione della tassa di sbarco, che riteniamo più equa”.

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