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Roma, Pd spaccato in Municipio X: polemiche sulla giunta, un assessore si dimette

La 'dissidente' Wlyam diserta il primo consiglio: "Non posso permettere che quanto accaduto passi inosservato e scompaia in un nulla di fatto"

Pubblicato:08-11-2021 13:47
Ultimo aggiornamento:08-11-2021 14:37

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ROMA – Alla fine il presidente del Municipio X di Roma, Mario Falconi, è andato dritto per la sua strada e ha nominato la sua Giunta, seppure tra molte polemiche nella coalizione di centrosinistra. I nuovi assessori sono Valentina Prodon (vicepresidente con delega a Transizione Ecologica, Ambiente, Sport e Personale); Denise Lancia (Politiche Sociali e Pari Opportunità); Giuseppe Sesa (Bilancio e Politiche Abitative); Angela Mastrantoni (Cultura, Scuola e Politiche Giovanili); Antonio Caliendo (Attività Produttive e Turismo). Manca il sesto assessore perché Eugenio Bellomo, a cui erano state assegnate le deleghe ai Lavori Pubblici e Patrimonio, si è dimesso in seguito alle polemiche dei giorni scorsi.

Al centro della contestazione il fatto che tre assessori abbiano fatto parte dell’amministrazione di Andrea Tassone, il minisindaco dimessosi nel 2015 e condannato in via definitiva nell’ambito dell’inchiesta ‘Mondo di mezzo’: Giuseppe Sesa era il capogruppo del Pd, Antonio Caliendo era assessore ai Lavori pubblici e Eugenio Bellomo era il capogruppo di Sel. Contro queste nomine i consiglieri municipali Margherita Welyam, Raffaele Biondo e Maurizio Zeppilli del Pd, Marco Possanzini di Sinistra Civica Ecologista e Valerio Facchinelli di Europa Verde sabato scorso si sono incatenati sotto la presidenza.

E’ stato “un periodo un po’ burrascoso”, ha detto Falconi, ma “chi è andato oltre le righe risponderà nelle sedi dovute, ho subito umiliazioni anche fotografiche”. Quanto a Bellomo, il presidente del Municipio X ha fatto sapere che “ha rassegnato le dimissioni. Lavorarava al Grassi, è una persona onestissima che ha svolto sempre la sua funzione con dignità. Purtroppo sono avvenuti attacchi che non ha sopportato, non ha retto. Le ha formalizzate questa mattina, per cui assumo io le deleghe e a giorni comunicherò il sesto assessore”.


Il minisindaco ha spiegato ancora: “Mi metterò in gioco in prima persona, se ci faranno andare avanti… Perché poi un giorno forse capirò che non sono solo due giovani che hanno provocato questa cosa… Ogni tre mesi faremo delle verifiche sui progetti e sugli obiettivi, se questi non sono stati raggiunti si cambia. Se ci accorgiamo che Mario Falconi non sta facendo niente, va a casa. Ma vanno a casa anche gli assessori se non fanno niente”, ha concluso.

L’ipotesi che il presidente appena eletto Mario Falconi nominasse nella giunta del X Municipio tre assessori che hanno fatto parte dell’amministrazione di Andrea Tassone ha dilaniato il partito tanto che la questione non solo è finita sul tavolo del segretario Enrico Letta ma avrà anche ripercussioni nelle istituzioni del litorale capitolino.

Margherita Welyam, giovane consigliera del Pd eletta in X Municipio e animatrice della protesta contro la nuova Giunta insieme al collega Raffaele Biondo, non ha partecipato alla prima seduta del nuovo parlamentino di Ostia: “Sono una Consigliera eletta, ho l’onere e l’onore di rappresentare i cittadini e il territorio e andrò in Consiglio a dare concretezza alle battaglie che negli anni abbiamo perseguito assieme alla cittadinanza. Ma non oggi! Non mi presenterò alla prima riunione del Consiglio Municipale”.

Il motivo? “Sono amareggiata dalle vicende delle ultime settimane- ha detto l’esponente Dem- dalle forzature, dall’assenza di dialogo, dagli insulti alle forme democratiche messi in atto da un Partito locale che anziché cogliere l’elezione di due giovani consiglieri come un’opportunità di discontinuità, ha preferito barricarsi in dinamiche passate, che nulla di positivo possono restituire al nostro territorio. Non posso permettere che quanto accaduto passi inosservato e scompaia in un nulla di fatto”.

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