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Zuccatelli corregge il tiro: “Mascherine fondamentali”, ma è bufera sulla nomina. Burioni: “Mi sembra di essere in un film”

L'opposizione insorge: "Nominato commissario solo perchè personaggio interno al Pd". Falcomatà: "Sindaci avevano chiesto di essere coinvolti, metodo non piace"

Pubblicato:08-11-2020 12:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:12
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ROMA – “Le mie affermazioni errate, estrapolate impropriamente da una conversazione privata risalgono al primo periodo della diffusione del contagio”. Così il neocommissario della sanità in Calabria Giuseppe Zuccatelli, in una nota, commenta il video poco elegante che sta girando in queste ore – a poche ore dalla sua nomina- in cui lui stesso dice che le mascherine “non servono a un cazzo” e che l’unico modo di contagiarsi con il Coronavirus è un bacio di 15 minuti “con la lingua in bocca”. Era “una conversazione privata”, si difende insomma Zuccatelli, e quelle frasi sono state “estrapolate”.

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E oggi, dopo la nomina a commissario straordinario per la sanità in Calabria (per rimpiazzare Saverio Cotticelli uscito di scena malamente), corregge il tiro: “Le mascherine sono parte della fondamentale strategia di contrasto al Covid 19- afferma-. Invito tutti ad utilizzarle, così come a rispettare il distanziamento fisico”. “Nella prima fase dell’epidemia – aggiunge – la comunità scientifica internazionale riteneva che l’uso delle mascherine fosse da riservare ai soli contagiati e ai sanitari. L’esperienza di questi mesi, tuttavia, ci ha insegnato che si tratta di un virus per molti versi ancora sconosciuto per evoluzione e modalità di diffusione. Le conoscenze si sono consolidate nel corso dei mesi, in accordo con gli studi scientifici condotti”.


Intanto, sulla sua nomina al ruolo di commissario non fanno che piovere giudizi negativi. Le opposizioni insorgono. Il virologo Burioni si dice incredulo. Il dem Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, disapprova dal metodo, spiegando che i sindaci calabresi non sono stati coinvolti come invece avevano chiesto.

BURIONI: MI SEMBRA DI ESSERE IN UN FILM…

“Mi sembra di essere in un film”. Così il virologo Roberto Burioni commenta su twitter la nomina di Giuseppe Zuccatelli a commissario sanità in Calabria. Burioni posta anche il video in cui Zuccatelli dice che le mascherine non servono a contenere il contagio.

SALVINI: CON NOMINA ZUCCATELLI UFFICIALE: CONTE NON VUOL BENE A REGIONE

“Prima un commissario alla Sanità (Cotticelli) che non sapeva di doversi occupare di emergenza Covid, ora un sostituto (Zuccatelli) premiato per la militanza a sinistra e che diceva: “Se fossi positivo devi stare con me e baciarmi per quindici minuti con la lingua in bocca, altrimenti non te lo becchi il virus!”. Governo di incapaci e pericolosi. È ufficiale, Conte non vuole bene alla Calabria”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

GASPARRI: SCELTA IRRESPONSABILE E OFFENSIVA PER REGIONE

“E poi dicono che dovremmo collaborare con il governo. Dopo aver tenuto in Calabria un commissario alla sanità scelto dal governo Conte, assolutamente incapace e costretto alle dimissioni dopo una figuraccia, Speranza ha scelto un suo compagno di partito per guidare la sanità in Calabria. Si tratta di un tale Zuccatelli, già candidato nel collegio di Cesena al Senato per Liberi e Uguali, il movimento politico a cui appartiene Speranza. Quindi non si sceglie una persona competente e super partes, ma uno del proprio partito, del quale peraltro gira un video nel quale negherebbe l’utilità delle mascherine con delle affermazioni sconcertanti sul virus. Siamo di fronte a un governo irresponsabile. Denuncio pubblicamente questa vicenda e chiedo al Presidente della Repubblica di intervenire a tutela della Regione Calabria. Si nomina commissario alla sanità una persona la cui competenza è tutta da dimostrare, che ha il merito di essere dello stesso partito di Speranza e che avrebbe detto cose sostanzialmente negazioniste sull’uso delle mascherine. Questo è il modo con cui si governa il territorio da parte del governo Conte e del ministro Speranza. Questa è la gente che chiede collaborazione e che usa cariche importanti soltanto per scelte politiche. Una vergogna. Un’offesa per la Calabria. Un pericolo per la salute dei cittadini di quella regione. Ora basta. Basta. Basta. Ho già inviato una interrogazione su questo scandalo”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

SICLARI (FI): MUORE PER COLPE GOVERNO, INTERVENGA MATTARELLA

“La sanità calabrese sempre più politicizzata dal Governo che indica zone rosse le regioni di centrodestra, tra queste la Calabria. Lo dimostra anche la nomina del nuovo commissario Zuccatelli? Spartizione clientelare, da manuale Cencelli, nominandolo, con procedura illegittima solo perché si tratta di un soldato di sinistra. Una pezza peggiore del buco! Cotticelli è stato indicato palesemente come unico ‘capro espiatorio’ per occultare un coacervo di responsabilità governative e ministeriali. Zuccatelli non è certo che abbia i titoli per ricoprire la carica di commissario e la questione è al vaglio del Tar di Catanzaro. Non è iscritto nell’‘Elenco nazionale dei soggetti idonei alla nomina di Direttore Generale delle Aziende Sanitarie Locali, delle Aziende ospedaliere e degli altri Enti del Servizio Sanitario Nazionale’ tenuto dal Ministero della Salute”. Così, in una nota, il senatore di Forza Italia Marco Siclari.

“Zuccatelli commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera ‘Pugliese Ciaccio’ e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria ‘Mater Domini’ di Catanzaro e commissario straordinario dell’Asp di Cosenza – aggiunge – viene denunciato da 9 parlamentari calabresi cinquestelle che ne chiedono le dimissioni e la rimozione per l’illegittimità nomina. E’ stato al centro di accesissime polemiche per aver affrontato in modo inadeguato l’emergenza sanitaria Covid: in prima per aver congelato i tamponi in attesa di essere processati, in palese violazione della normativa sanitaria con risvolti penali; ‘Villa Bianca’ per essere opposto alla realizzazione dell’ospedale covid; ‘Villa Torano’, per non aver impedito la consegna dei tamponi ad una struttura privata; ‘rivolta’ del personale medico ed amministrativo per il suo atteggiamento unilaterale e dispotico”.

Marco Siclari continua: “A conferma della sua inadeguatezza per l’emergenza COVID 19 vi un video, divenuto virale sui social e sulla stampa online, dove il neo-commisario della sanità calabrese esprime, anche in maniera becera e volgare la sua teoria sulla “non necessità” delle mascherine e sulla estrema difficoltà di trasmissione del virus. Basta. Di fronte al dramma dei calabresi, la cui regione è inserita in fascia rossa per le inadempienze della gestione commissariale governativa, il Governo che fa? In Calabria si muore di sanità ed ancora pensate ad occupare poltrone: l’appartenenza al partito sopra il merito. Noi avevamo proposto Bertolaso, ma loro continuano a non collaborare con le opposizioni. Non c’è altro da aggiungere. Vergogna! Mi appello all’unica nostra speranza per il Paese, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché valuti anche queste scelte che sembrano inadeguate e pericolose vista l’emergenza nell’emergenza sanitaria in Calabria”, conclude Siclari.

FALCOMATÀ: RAMMARICO PER METODO NOMINA COMMISSARIO SANITÀ

“Apprendiamo dalla stampa della nomina del nuovo Commissario straordinario per la sanità calabrese. Pur non esprimendo giudizi sulla qualità della persona individuata, non possiamo che constatare, con grande rammarico, che il metodo utilizzato sia esattamente lo stesso che come sindaci abbiamo contestato”. Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà sulla nomina da parte del governo di Giuseppe Zuccatelli.

“Nonostante la richiesta di coinvolgimento avanzata da tutti i sindaci della Città Metropolitana – ha aggiunto il sindaco – assistiamo all’ennesima nomina calata dall’alto, senza alcuna concertazione, senza alcuna condivisione, senza il coinvolgimento del territorio e di chi quotidianamente lo rappresenta. Proprio per questo – ha concluso Falcomatà – la protesta dei sindaci continuerà nelle sedi opportune”.

FERRO (FDI): ZUCCATELLI? PREMIATA LA MILITANZA A SINISTRA

“Dopo la figuraccia rimediata dal generale Cotticelli, e ancor più dal governo che l’ha nominato alla guida della sanità in Calabria, speravamo che l’individuazione del nuovo commissario rispondesse esclusivamente ai requisiti della professionalità e della competenza, e non a quelli dell’appartenenza politica. Invece il presidente Conte e il suo governo hanno dimostrato di utilizzare il commissariamento per tenere le mani sulla sanità calabrese”. E’ quanto afferma la deputata di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che prosegue: “Il generale Cotticelli è stato utilizzato come capro espiatorio, e si è consumato un ribaltone nella stessa maggioranza, con il defenestramento di un commissario sponsorizzato dai cinque stelle e la promozione di un politico organico all’ala sinistra del governo. Ecco cosa intendevano per Calabria zona rossa. Zuccatelli è stato infatti un amministratore del Pd, vicino a Bersani e candidato alla Camera con Leu. Fallito l’ingresso in Parlamento, Zuccatelli è stato gratificato dal ministro Speranza con una serie di incarichi in Calabria, tra cui quelli di commissario dell’ospedale e del policlinico universitario di Catanzaro. È stato lui ad opporsi, insieme al Pd, alla realizzazione dell’ospedale covid a Catanzaro, entrando in forte conflittualità con il rettore dell’Università”.

Zuccatelli, continua Wanda Ferro, “è responsabile quanto Cotticelli dei ritardi nell’organizzazione della rete ospedaliera per l’emergenza covid. Ma per il governo poco importa, l’esperienza di Cotticelli non ha insegnato nulla. La salute dei cittadini resta ai margini delle decisioni mentre l’unico obiettivo è quello di mantenere la sanità calabrese in una condizione di precarietà, per giustificare la indebita e ingiustificata sottrazione della gestione al governo regionale eletto dai cittadini. La nomina di Zuccatelli risponde ad una logica di lottizzazione, e dimostra come la proroga del decreto Calabria sia stata un atto di prevaricazione politica, per questo chiediamo al presidente Mattarella di non firmare il decreto”. 

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