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Roma. Ex Penicillina, parla l’occupante: “Consegnammo noi il ricercato per l’omicidio di Desiree”

"Siamo pronti a fare la cosa giusta quando va fatta. Ma non siamo pronti ad essere animali o merce d'uso per gli speculatori"

Pubblicato:08-11-2018 17:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:45

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https://www.youtube.com/watch?v=zmHMcQjQQVM&feature=youtu.be

ROMA – “Chi ha fatto questa cosa, pagherà. C’è un’indagine in corso quindi toccherà alla Magistratura”. A parlare è un occupante dell’ex fabbrica della penicillina che ha raggiunto i movimenti per il diritto all’abitare raccolti sulla via Tiburtina per il contropresidio a quello di Casapound partito nel pomeriggio.

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L’uomo, un nordafricano, ha preso la parola e ha raccontato l’episodio dell’arresto di uno dei quattro accusati dello stupro e della morte di Desirée Mariottini avvenuto nello stabile della Tiburtina: “Quando vennero i poliziotti e i carabinieri a prendere quella persona, ci hanno messo cinque secondi a trovarla perché siamo stati noi, il sottoscritto e altri a prendere la persona responsabile e a consegnarla ai poliziotti“.

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“Quindi -ha aggiunto- siamo pronti a fare la cosa giusta quando va fatta. Ma non siamo pronti ad essere animali o merce d’uso per gli speculatori privati, che usano questi posti e la nostra disgrazia per fare la loro politica. Noi non ci stiamo. Non siamo carne da macello. Siamo gente perbene -ha concluso- che purtroppo ha la disgrazia di non aver un lavoro stabile e di essere marginalizzata perché abbiamo un colore che non piace a tutti. E purtroppo la gente ci vede come delinquenti, ma siamo semplicemente persone. Nere, ma persone”.

(video di Lavinia Inciocchi)

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