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L’Asse Cesare Pozzo-Aism espande il welfare per i malati di sclerosi multipla

Sottoscritto stamattina accordo per persone con sclerosi multipla, finora escluse da forme complementari e integrative di tutela della salute

Pubblicato:08-11-2018 17:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:45
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MILANO – La Mutua sanitaria Cesare Pozzo e l’Aism, associazione italiana sclerosi multipla, hanno sottoscritto stamattina un accordo di tutela sanitaria studiato appositamente per le esigenze delle persone con sclerosi multipla, finora escluse da forme complementari e integrative di tutela della salute che di prassi richiedono un’anamnesi al momento della sottoscrizione escludendo patologie gravi. L’alleanza “Cesare Pozzo-Aism” è un progetto pilota e primo in Italia, per ora riservato alle aree di Milano, Monza Brianza e Como che, grazie alla fase sperimentale, vuol “testare l’adeguatezza dei servizi offerti per garantire le migliori prestazioni”. Insomma, questo accordo di welfare integrativo vuole consentire l‘accesso a pacchetti di tutela in ambito sanitario completi e diversi tra loro: dalla copertura delle spese farmaceutiche alla riabilitazione non coperta dal servizio sanitario nazionale; dalla logopedia agli interventi chirurgici; dai trattamenti domiciliari non inclusi nel servizio sanitario nazionale alle forme di compensazione per un’eventuale perdita del reddito dovuta alla malattia.







“Oggi le persone con sclerosi multipla segnalano grandi difficoltà ad accedere a prestazioni di tipo sanitario integrativo legate alla patologia”, spiega Paolo Bandiera, direttore affari generali di Aism. “La nostra associazione continuerà e continua a lavorare perché il sistema sanitario pubblico garantisca a ogni persona con sclerosi multipla tutto ciò di cui ha diritto, dai farmaci alla riabilitazione- dice- ma l’accesso senza discriminazione ed in condizioni di parità ed uguaglianza anche a sistemi di welfare integrativo è un diritto, affermato anche dalla Convenzione Onu in materia di diritti delle persone con disabilità”.

Insomma, a detta di Bandiera Aism garantisce il suo impegno affinché le persone con sclerosi multipla “non debbano essere escluse a priori da nessuna forma di tutela”. In questo scenario la Mutua sanitaria Cesare Pozzo è stata la prima a rispondere alle esigenze dell’Aism offrendo, senza discriminazione alcuna, i propri servizi. “La nostra più importante priorità è la cura del malato e non il suo costo- afferma il presidente nazionale Armando Messineo- per questo stiamo investendo sempre più su progetti di utilità sociale”. Messineo spiega che quando la Mutua sanitaria è venuta a conoscenza delle esigenze dell’Aism, è stata ben felice “di studiare con loro l’accordo ideale per i bisogni di questa patologia, partendo proprio dai limiti che finora hanno riscontrato”.

AISM RIVENDICA ‘DIRITTO’ A VITA ATTIVA CON SCLEROSI

“La persona con disabilità, una volta che ha preso le misure, è capace di fare tutto, invece qui c’è ancora l’idea che il disabile debba stare sul divano a fare niente”. Parola del presidente Aism Roberta Amadeo, intervistata dalla ‘Dire’ a margine della conferenza stampa milanese in cui l’Associazione italiana sclerosi multipla e la Mutua sanitaria Cesare Pozzo annunciano la sottoscrizione di un accordo che consentirà ai pazienti affetti da questa grave e invalidante patologia di ottenere forme complementari e integrative di tutela della salute, da cui oggi si trovano pressoché esclusi. Amadeo, che oltre ad essere nella dirigenza di Aism è ammalata di sclerosi, racconta quali siano le difficoltà di vario genere che una persona affetta da questa patologia può incontrare nel quotidiano.

“La sclerosi multipla è una patologia molto bizzarra, proprio per questo ti rende la vita molto difficile, ti mischia le carte giorno dopo giorno”, dice. “Per esempio il diritto al lavoro: uno dei sintomi della sclerosi è la spossatezza, cosa che di solito viene interpretata come ‘questo è un lazzarone e non ha voglia di lavorare’- aggiunge Amadeo- oppure i disturbi sfinterici che ti portano ad andare in bagno più volte, e non lo fai per nasconderti ma perché è un’emergenza”.

Poi c’è l’aspetto medico: “Spesso e volentieri si associa la sclerosi multipla alla sedia a rotelle, oggi fortunatamente non è così, però i sintomi ci sono, sono più nascosti e più difficili da valutare”, avverte il presidente Aism. Insomma, “avere la sclerosi multipla oggi vuol dire curarsi, perché se non ti curi la sclerosi non perdona. Sono cure costose e con rischio alto, ma ci garantiscono di essere parte attiva della società”, chiude Amadeo, motivando l’occasione della sinergia con la Cesare Pozzo.

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