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A Bologna in via Orfeo scoperto il cimitero (profanato) degli ebrei

Per 176 anni il principale luogo di sepoltura degli ebrei bolognesi. Poi nel 1569 venne distrutto

Pubblicato:08-11-2017 06:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:52

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BOLOGNA – Scoperto per caso cinque anni fa in mezzo ad un cantiere edile, ora è il più grande cimitero ebraico medievale finora noto in Italia con le sue 408 sepolture. Si era persa ogni traccia del cimitero di via Orfeo, per 176 anni il principale luogo di sepoltura degli ebrei bolognesi ma distrutto nel lontano 1569. Ora sul sito sorge un complesso edilizio, ma sul luogo oltre ai corpi sono stati trovati ornamenti personali in oro, argento, bronzo, pietre dure e ambra. Un giorno, ma servirà tempo, potrebbero essere esposti al museo ebraico.

Intanto il sito è stato tracciato e verrà studiato in ogni dettaglio dagli specialisti dell’Università di Bologna e di altri Atenei, a partire dalla ricostruzione del profilo biologico di tutti gli individui: dalle analisi, ci vorranno almeno due anni di lavoro, si conta di ricavare tutte le informazioni a cui la tecnologia di oggi permette di ottenere.


150 TOMBE FURONO MANOMESSE E PRIVATE DELLE LAPIDI

Lo scavo archeologico ha riportato in luce gli effetti delle bolle papali che autorizzavano la profanazione dei cimiteri ebraici: circa 150 tombe sono state manomesse e private delle lapidi con il nome del defunto. Il cimitero, una volta che i reperti saranno visibili dal pubblico, “sarà molto importante anche come richiamo turistico per la nostra città, perchè è un rinvenimento unico in Italia”, sottolinea il sindaco di Bologna, Virginio Merola. “Finiti gli studi bisognerà metterlo a disposizione di tutti”.

Al cimitero ora lavorerà un team misto composto anche di studiosi dell’Alma mater. “Per certi versi è un progetto di studio simile a quello che abbiamo realizzato per il Nettuno“, spiega il rettore Francesco Ubertini durante la presentazione tenuta stamane in Cappella Farnese. Per il numero uno della comunità ebraica bolognese, Daniele De Paz, “questa scoperta porta alla città di Bologna un tassello che la pone come riferimento internazionale”. Il rabbino capo di Bologna Alberto Sermoneta chiede pubblicamente al sindaco uno spazio per seppellire i corpi ritrovati in via Orfeo. “Sarà abbastanza facile allargare l’attuale cimitero ebraico alla Certosa“, fa sapere il sindaco.

Tutta da decidere invece la destinazione dei reperti ritrovati nel cantiere. “Esistendo un museo ebraico la sede più logica sarebbe quella, ma questa è una posizione personale”, sottolinea il soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Bologna Luigi Malnati.

di Mirko Billi, giornalista professionista

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