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Referendum, Rosati: Bene accordo su Italicum, ora uniti per futuro Paese

L'esponente dem si dice "preoccupato per le parole di questi giorni" e invita a dar vita a un fronte progressista più ampio possibile

Pubblicato:08-11-2016 18:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:17

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Rosati Expo-TuttoFoodROMA – “Sono molto contento del lavoro fatto dalla commissione e anche dell’atteggiamento lungimirante da parte di tutti. Do grande credibilità a questo documento politico perché ho fiducia nei dirigenti del del Pd. Il testo recepisce tutte le perplessità emerse sull’Italicum e questo è un grande traguardo che va valorizzato. Ma mi dispiace la mancanza di credito da parte di Bersani e Speranza. L’alternativa all’assenza di fiducia è di fatto una scissione, ma il vero rischio che avverto – rispetto alle domande nazionali e internazionali che abbiamo di fronte – è che la vera scissione avvenga con gli italiani“. A dirlo è Antonio Rosati, esponente dem, intervistato dall’agenzia Dire a proposito del Referendum costituzionale e dell’accordo raggiunto all’interno del Partito democratico sull’Italicum.

“È evidente che un partito non può apparire costantemente diviso, in guerra, senza mai fare una sintesi di un dibattito interno e senza dare potere ai nostri elettori che chiedono unità, rigore, etica e preparazione”, aggiunge Rosati che si dice “preoccupato per le parole di questi giorni“. E allora “noi che siamo per il Sì al Referendum dobbiamo mantenere un atteggiamento unitario e ricordare che il partito non è il fine, ma uno strumento per arrivare ai nostri obiettivi”. Poi, Rosati ricorda la “metafora del camaleonte: oltre alle note capacità mimetiche, il camaleonte ha un’altra caratteristica che è lo sguardo indipendente, la capacità di guardare in più direzioni contemporaneamente. Ecco- dice Rosati- vorrei che il Partito democratico tentasse di volgere lo sguardo, e dunque di tenere insieme, sia a quella parte della società che soffre, sia a quella più dinamica e innovativa. Perché ogni volta che siamo riusciti a farlo, abbiamo vinto”.

E oggi le sfide da vincere “sono tantissime e immense. Ecco perché serve un fronte progressista più largo possibile, invece di ulteriori divisioni. Abbiamo a che fare non solo con flussi migratori enormi, ma anche con colossi come la Jp Morgan, questi sì i veri poteri forti, secondo la quale in Europa c’è ancora troppo socialismo che impedisce una sana logica di mercato. E allora- conclude l’esponente dem- di fronte a problemi di questa portata io credo che dobbiamo essere uniti, altrimenti saremo spazzati via dalla storia. E con noi, anche quelle istanze di democrazia e uguaglianza che vogliamo rappresentare”.


di Nicoletta Di Placido, giornalista professionista

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