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Ungheria, Orban ‘tradito’ sui migranti da estrema destra

L'obiettivo del premier ungherese era bloccare la ripartizione delle quote decisa dalla Ue per gestire l'emergenza migranti: non è piaciuto neanche ai suoi 'fedeli': solo 131 deputati sui 199 hanno votato a favore

Pubblicato:08-11-2016 14:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:16

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Hungary's PM Orban gestures during a joint news conference with Audi Chairman Stadler in BudapestROMA – Il parlamento ungherese ha respinto la proposta di emendamento costituzionale del Premier Viktor Orban, volto a bocciare il piano europeo di ripartizione delle quote di persone migranti. Il colpo è giunto forte anche dal suo stesso schieramento: solo 131 deputati sui 199 ‘fedeli’ hanno votato a favore. Impossibile quindi raggiungere i due terzi necessari a far passare la proposta. Jobbik, il partito di estrema destra che in un primo momento aveva confermato il suo sostegno all’iniziativa anti-rifugiati, ha infatti cambiato idea. Come contropartita aveva chiesto al governo di sospendere il permesso di residenza ai ricchi investitori extra-europei in vigore dal 2013. Ma Orban, definendo la richiesta come un ricatto politico, aveva rifiutato. Nella retorica di Jobbik, tale particolare concessione è stata interpretata come un modo indiretto di favorire il terrorismo interno, in quanto tra questi “ricchi extra-europei” si potrebbero celare “immigrati” ed “estremisti” dei gruppi armati jihadisti, che a differenza degli altri migranti sono dotati di maggiori risorse economiche.

Oltre a boicottare il voto, si sono inoltre presentati in aula con striscioni con su scritto: “Il traditore è colui che lascia entrare i terroristi in cambio di denaro”. Secondo le fonti di stampa europee, Budapest dal 2013 ha emesso più di 10mila obbligazioni di 300mila euro, che danno diritto a un permesso di soggiorno nonché di libero transito non solo nel Paese ma nel resto dell’area Schengen. Tra i principali ‘beneficiari’ di questa iniziativa, ci sono sorpattutto persone di origine cinese, russa e mediorientale. La proposta di emendamento da parte di Orban rappresentava un estremo tentativo di ‘scavalcare’ l’esito del referendum del 2 ottobre, quando i cittadini avevano in maggioranza respinto la stessa proposta, rovesciando in qualche modo la campagna anti-immigrati e dai toni xenofobi che il Premier porta avanti da ormai due anni. La quota che Bruxelles ha assegnato all’Ungheria è di 2.300 persone migranti, sulle 160mila totali da ripartire tra i 28 Stati membri.

di Alessandra Fabbretti, giornalista


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