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ROMA – Beirut, Baalbek, Tiro: sono le località in Libano in cui si continuano a registrare intensi bombardamenti dell’esercito di Israele, che intanto stamani rivendica l’uccisione di un alto comandante di Hezbollah: sarebbe morto in un raid di ieri Suhail Hussein Husseini che, stando alle informazioni diffuse dalle forze di Tel Aviv, sarebbe stato la figura preposta a coordinare l’arrivo di armi dall’Iran. A sua volta, Hezbollah sostiene di aver colpito la base di Gilot, ossia una delle sedi dei servizi di intelligence militari israeliani, non lontana da Tel Aviv. Qui, come riportano i media israeliani, si troverebbe il quartier generale del Mossad, il servizio di intelligence per l’estero.
In una nota congiunta, l’Ufficio per il coordinamento in Libano delle Nazioni Unite e la missione di caschi blu Unifil invocano una “soluzione negoziata” tra lo stato di Israele e l’ala militare del partito politico sciita, “la sola in grado di ripristinare la sicurezza e la stabilità di cui i civili di ambo le regioni di frontiera hanno disperatamente bisogno”. “È tempo di agire”, si legge ancora nel testo a sigla di Jeanine Hennis-Plasschaert e del tenente generale di Unifil, Aroldo Lazaro, che aggiungono: “Oggi, un anno dopo, gli scambi di fuoco quasi quotidiani si sono trasformati in una campagna militare incessante il cui impatto umanitario è a dir poco catastrofico. Troppe vite sono state perse, sradicate e devastate”. L’appello arriva in occasione del primo anno dallo scoppio delle ostilità tra lo Stato e il movimento armato, come conseguenza dell’operazione del gruppo palestinese Hamas del 7 ottobre 2023 nel sud di Israele. Da Allora 2.083 libanesi sono morti e 9.896 sono rimasti feriti secondo fonti del governo.
Nella giornata di ieri, in cui secondo i media internazionali Israele ha intensificato i bombardamenti sia contro il Libano che la Striscia di Gaza, i morti in Libano sono stati 21 e 91 i feriti tra i governatorati di Monte Libano, Nabatieh e nel Sud, come riporta il ministero della Salute. Nella capitale i caccia israeliani hanno infranto più volte la barriera del suono. A Gaza, le autorità sanitarie dell’ospedale dei Martiri di Al-Aqsa invece informano che è salito a trenta il numero dei palestinesi uccisi in un raid aereo israeliano di ieri contro il campo profughi di Al Bureij, nel nord della Striscia.
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