Arrestati i sicari di Vincenzo Urso: uccisero per 20 mila euro, 15 anni fa a Palermo

L'imprenditore fu condannato a morte dalla mafia nel 2009. I due ora dovranno scontare un ergastolo e 21 anni di reclusione

Pubblicato:08-10-2024 10:39
Ultimo aggiornamento:08-10-2024 22:03
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PALERMO – Due arresti per l’omicidio dell’imprenditore Vincenzo Urso, ucciso la mattina del 25 ottobre 2009 ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. I carabinieri della Compagnia di Bagheria, con la collaborazione dei colleghi del Reparto territoriale di Termini Imerese e della Compagnia di Vercelli, hanno arrestato Pietro Erco di 61 anni e Luca Mantia, 37enne: si tratta rispettivamente di un pregiudicato di origini napoletane e di un giovane di Termini Imerese.

L’ARRESTO DOPO IL RICORSO CONTRO LA PRECEDENTE ASSOLUZIONE

L’arresto dei due è scattato dopo l’accoglimento da parte della Corte di cassazione del ricorso presentato dalla Procura generale di Palermo contro la precedente assoluzione dei due. Al termine del nuovo processo sono arrivate le condanne. Urso era stato ucciso perché la sua impresa di movimento terra faceva concorrenza a quella della famiglia mafiosa locale, poi smantellata con le operazioni ‘Argo’ e ‘Reset‘. I carabinieri erano riusciti a ricostruire l’esatta dinamica del delitto e nell’ambito delle due operazioni erano stati arrestati il reggente della famiglia di Altavilla Milicia, Francesco Lombardo, e il figlio Andrea.

“HANNO UCCISO PER 20 MILA EURO”

Le indagini dei militari, suffragate anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno permesso di dare ulteriori elementi che hanno consentito di individuare nel pregiudicato e nel giovane termitano i killer dell’imprenditore. “Ai due sono bastati 20.000 euro per ‘mettersi a disposizione'”, dicono i carabinieri”. Il 61enne dovrà scontare l’ergastolo, il giovane 21 anni di reclusione.

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