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Mattarella: “Nessuno è fuori dalla pandemia se non ne escono tutti, Africa ed Europa unite”

Il presidente della Repubblica ha aperto i lavori della Conferenza ministeriale "Incontri con l'Africa"

Pubblicato:08-10-2021 10:43
Ultimo aggiornamento:08-10-2021 15:38

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ROMA – “Nessuno potrà dire di essere fuori dalla pandemia fino a quando non ne saremo tutti fuori e questo vale particolarmente per due continenti così vicini e così legati come Africa ed Europa, così prossimi da costituire un’unica Regione, unita piuttosto che separata dal Mediterraneo”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aprendo i lavori della Conferenza ministeriale “Incontri con l’Africa”.

“ALL’AFRICA SOLO IL 2% DEI VACCINI, PROBLEMA DI EQUA DISTRIBUZIONE”

Sfide comuni ci interpellano e richiedono un impegno comune a a partire dall’emergenza sanitaria. Seppure ci stiamo lasciando alle spalle, come speriamo, il periodo piu’ buio, molto resta ancora da fare. L’Africa, che ospita il 17% della popolazione mondiale, ha ricevuto soltanto il 2% della produzione mondiale dei vaccini. Vi è quindi, prima di ogni altra cosa, un problema di equa distribuzione che va risolto presto ed efficacemente” ha detto Mattarella.

“LA VERA RISPOSTA STA NEL FAVORIRE L’INDUSTRIA FARMACEUTICA AFRICANA, L’UE INVESTE UN MILIARDO”

L’Unione europea, che sta decidendo di condividere 450 milioni di dosi a beneficio dei Paesi che hanno avuto scarso accesso ai vaccini, ha compiuto un passo nella giusta direzione. Ma la vera risposta sta nel favorire lo sviluppo di una industria farmaceutica africana che consenta di mettere a valore le capacità di innovazione e l’esperienza dei ricercatori locali – ha aggiunto il presidente della Repubblica -. In questo senso va l’iniziativa europea, pienamente sostenuta dall’Italia, di investire un miliardo di euro per stimolare la produzione dei vaccini nel continente africano”.


MATTARELLA: “ALLE SPALLE PERIODO PIÙ BUIO DEL COVID, MA ANCORA MOLTO DA FARE

 “Sfide comuni ci interpellano, e richiedono un impegno comune, a partire dall’emergenza sanitaria. Se pur ci stiamo lasciando alle spalle – come speriamo – il periodo più buio, molto resta ancora da fare”.

MATTARELLA: “NON È TERRA DA DEPREDARE, DA UE ERRORI MA ORA COLLABORI

“Se l’Europa ha compiuto grandi e gravi errori nel considerare l’Africa come mera fonte di risorse, oggi è finalmente la stagione di una leale cooperazione, nella quale i problemi principali toccano tutti, e le soluzioni hanno bisogno del contributo di ciascuno. La chiave di un successo, che per essere durevole non potrà che essere comune, sta nel rafforzare la consapevolezza della complementarietà fra Africa ed Europa, complementarietà che un frangente storico così complesso rende ancora più evidente”, spiega Mattarella.

“Il continente africano – sottolinea – rappresenta il partner naturale per l’Unione Europea: l’altra faccia di una stessa medaglia. Abbiamo bisogno gli uni degli altri. Non comprenderlo adesso ci porterebbe a constatare, fra qualche anno, di essere stati silenziosamente, ma inesorabilmente, relegati alla periferia del pianeta. Al contrario, africani ed europei, insieme, possono fare dei due continenti una vasta e integrata regione, stabile politicamente, dinamica economicamente e vibrante culturalmente. Una regione dove in totale vivono oltre un miliardo e mezzo di persone che producono un Prodotto Interno Lordo pari a quindicimila miliardi di Euro. Un’area al centro delle dinamiche globali. Nel ventennale della scomparsa di un grande Padre dell’Africa, Léopold Sédar Senghor, risuona l’attualità della sua evocazione profetica di un gemellaggio spirituale dei due continenti”.

MATTARELLA: “COLLABORAZIONE E DIALOGO ITALIA-AFRICA IMPERATIVO MORALE E METODO”

“La collaborazione e il dialogo internazionali non sono soltanto un imperativo morale, ma un metodo che ha dimostrato appieno la propria efficacia per il mantenimento della pace”, dice Mattarella. Il capo dello Stato sottolinea: “Sono trascorsi tre anni dall’ultima edizione” della Conferenza ministeriale Italia-Africa “e il contesto in cui ci si riunisce è profondamente mutato, segnato dalla cesura operata dall’emergenza sanitaria che si è abbattuta sul pianeta. Un’emergenza che è andata a sovrapporsi a crescenti tensioni a livello mondiale, segnale di un riassetto geopolitico di ampia portata. Il baricentro politico ed economico sembra progressivamente spostarsi dall’Atlantico al Pacifico ed Europa e Africa devono interrogarsi sul proprio futuro e su quale ruolo esse siano chiamate a svolgere. L’Unione Europea ha avviato una riflessione sugli obiettivi che intende darsi e su cosa occorra per tutelarli, per raggiungere cioè una vera autonomia strategica. Maggiore responsabilità non significa isolamento. Al contrario- conclude Mattarella – l’Europa ambisce ad essere pietra angolare di un multilateralismo veramente efficace, fondato su valori e su principi universali – stato di diritto, libertà, democrazia ed equità – che offra soluzioni condivise a problemi che non possono essere affrontati da singoli Paesi, pena la irrilevanza delle risposte”.

“TANTI UOMINI E DONNE DALLA COOPERAZIONE ITALIANA”

“Ricordare i tanti italiani, donne e uomini, diplomatici e militari, volontari e missionari, che operano quotidianamente nel continente africano, simbolo di una cooperazione spontanea e solidale tra popoli” ha sottolineato Mattarella.

“PREZIOSO APPORTO DALLE COMUNITÀ RESIDENTI IN ITALIA”

Riconoscenza per l’apporto delle comunità africane residenti in Italia alla nostra cultura, alla nostra società e alla nostra economia“. La esprime il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aprendo i lavori della Conferenza ministeriale “Incontri con l’Africa”.
“La loro presenza – sottolinea – offre un contributo essenziale all’approfondimento dei legami che ci uniscono. ‘Incontri con l’Africa’ intende essere una piattaforma di incontro tra le molte voci che arricchiscono il dialogo tra l’Italia e i popoli africani, per un futuro migliore per le nuove generazioni”.

“TUTTI COLLABORINO O NE VENIAMO TRAVOLTI”

Il fenomeno migratorio deve essere governato a vantaggio di tutti. Diversamente ne saranno travolti, insieme, le ragioni dell’umanità e gli ordinamenti statali” dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Un modello di crescita endogeno e integrato, rispettoso dell’ambiente e delle persone– sottolinea il capo dello Stato – rappresenta la migliore risposta a incontrollati e spesso rovinosi fenomeni migratori che, se nell’immediato possono apparire tormentati e fragili rimedi nei confronti di una pressione demografica in crescita impetuosa e offrono, con le rimesse di emigranti, un contributo finanziario ai Paesi d’origine, nel lungo periodo privano questi di loro importanti energie, finendo per incidere negativamente sulle loro possibilità di sviluppo. Anche in tale ambito Europa e Africa sono chiamate a fare di più, nel segno di una collaborazione aperta, efficace, sincera, laddove le posizioni siano distanti, ma sempre rispettosa e costruttiva”.

Mattarella ricorda anche che “la sfida riguarda la possibilità di una trasformazione epocale, che consentirà di creare nuove opportunità economiche per le decine di milioni di giovani africani che, da qui al 2050, quando la popolazione dell’Africa supererà i due miliardi di abitanti, si affacceranno sul mercato del lavoro”.

MATTARELLA RICORDA ATTANASIO E IACOVACCI

Desidero in particolare rivolgere un pensiero alla memoria dell’ambasciatore Luca Attanasio, del Carabiniere Vito Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo, che hanno perduto la vita lo scorso febbraio mentre compivano una missione umanitaria nella regione dei Grandi Laghi” in Congo. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aprendo i lavori della Conferenza ministeriale “Incontri con l’Africa”.

MATTARELLA: “CLIMA SFIDA ENORME, NON È PIU’ TEMPO DI AMBIGUITÀ

Non vi è sfida più grande e impegnativa, per l’umanità, del cambiamento climatico. Si tratta di una drammatica realtà, di cui i popoli dell’Africa hanno esperienza diretta già da decenni”, prosegue il presidente della Repubblica. “Come ha recentemente ricordato Vanessa Nakate a Milano, nonostante l’intero continente sia responsabile di appena il 3% delle emissioni globali- sottolinea il capo dello Stato – si trova ad essere vittima di una percentuale ben più consistente delle conseguenze avverse dei cambiamenti climatici: dalla desertificazione ad apocalittiche inondazioni, alla allarmante riduzione del terreno coltivabile, con le gravi conseguenze sull’alimentazione. Nel contrasto ai cambiamenti climatici non è più tempo di ambiguità e di distinguo. Occorre agire subito per non pregiudicare definitivamente qualità di vita e sopravvivenza delle future generazioni. Al riguardo dobbiamo garantire il massimo sforzo per raggiungere e superare gli obiettivi di riduzione delle emissioni nocive che da Kyoto a Parigi abbiamo collettivamente assunto. La preCOP e ‘Gioventù per il Clima’ hanno ancora una volta reso palpabile l’urgenza di agire, anche attraverso le voci di tanti giovani che hanno fatto di questo impegno una ragione di vita”. 

MATTARELLA: “COP26 SPARTIACQUE, NON È AMMESSO DISTRARSI

“La prossima COP26 rappresenterà uno spartiacque, ne dobbiamo tutti essere consapevoli. Sui Paesi di vecchia e nuova industrializzazione ricadono le maggiori responsabilità. Non è ammesso distrarsi. Il continente africano è chiamato a far sentire alta la sua voce e non soltanto perché è in prima linea nel fronteggiarne gli effetti”. 

MATTARELLA: “L’AFRICA HA LE CHIAVI PER DE-CARBONIZZAZIONE IL PIANETA

 “L’Africa detiene chiavi essenziali per il successo delle strategie di de-carbonizzazione del pianeta: dal possibile sfruttamento del Sahara e delle altre aree desertiche per la produzione di energia rinnovabile, alla preservazione di quello che lo storico e geografo Joseph Ki-Zerbo ha chiamato con termine evocativo il ‘deserto verde‘ della foresta africana, prezioso patrimonio per l’intera umanità. La produzione di energia pulita e la sua efficace distribuzione sono fondamentali per lo sviluppo dell’Africa”, spiega Mattarella. “La transizione energetica, con la sua enfasi sulle energie rinnovabili e sull’economia circolare- sottolinea il capo dello Stato – apre nuovi e promettenti orizzonti di collaborazione per i nostri continenti. Dai grandi progetti per l’utilizzo dell’energia solare ed eolica, all’agricoltura 4.0, fino alla produzione di idrogeno verde, le potenzialità per la cooperazione fra Africa e Europa sono numerose e tutte altamente promettenti”

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