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Italia a tutto ‘bio’: aumentano la superficie coltivata e l’export

Al Sana di Bologna gli Stati generali del settore con la presentazione dell'Osservatorio realizzato da Nomisma

Pubblicato:08-09-2022 16:45
Ultimo aggiornamento:08-09-2022 16:45

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BOLOGNA- Italia a tutto ‘bio’. Il paese si conferma leader nel settore biologico per quota di superficie agricola, operatori ed export. In crescita anche i consumi interni, che aumentano grazie al traino dei consumi extra-domestici (ristorazione commerciale e collettiva segnano un +53%) a fronte di un segno meno della componente domestica (-0,8%) e un’incidenza dei consumi bio sul totale dei consumi alimentati ancora più bassa rispetto a quanto accade nei principali paesi europei.

A BOLOGNA PER GLI STATI GENERALI DEL BIOLOGICO

E’ quanto emerge dall’Osservatorio Sana 2022 realizzato da Nomisma e presentato oggi in occasione di Rivoluzione Bio 2022, gli stati generali del settore in programma al Sana, il salone internazionale del biologico in fiera a Bologna fino a domenica. Un momento per fare il punto sullo stato di salute del comparto biologico in una fase cruciale: da una parte vi sono gli impatti collegati prima alla pandemia, dall’altra il conflitto russo-ucraino e l’inflazione che contribuiscono a delineare uno scenario evolutivo che sta producendo effetti sul modello di consumo degli italiani.

I NUMERI DELLA PRODUZIONE NAZIONALE

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L’Italia, con quasi 2,2 milioni di ettari, vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale (17%), a fronte di una quota media europea ancora ferma al 9% e ben lontana dall’obiettivo del 25% inserito nella strategia Farm to Fork per il 2030. Nel 2022 le vendite alimentari bio nel mercato interno (consumi domestici e consumi fuori casa) hanno raggiunto 5 miliardi di euro e rappresentano il 3,5% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. A trainare la crescita del mercato sono i consumi fuori casa che hanno superato il miliardo, segnando un incremento del +53% rispetto al 2021 grazie alla dinamica sia della componente legata alla ristorazione collettiva (+20%) che a quella della ristorazione commerciale (+79%).


PRODOTTI BIO CONQUISTANO BAR E RISTORANTI

In controtendenza i consumi domestici che segnano dopo anni una leggera flessione (-0,8% a valore rispetto allo stesso periodo 2021): a soffrire è soprattutto la rete di negozi specializzati che segna una battuta di arresto (-8% rispetto allo stesso periodo del 2021), mentre la grande distribuzione mantiene a valore le dimensioni del 2021 (+0,8%) e crescono del 5% gli altri canali (vendita diretta realizzata in mercatini e aziende, gruppi di acquisto solidale, farmacie, parafarmacie ed erboristerie).

VOLA L’EXPORT

Le performance migliori arrivano dall’export, che è cresciuto del 16% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 3,4 miliardi di euro di vendite sui mercati internazionali. Dal 2012 ad oggi il mercato interno legato al biologico è cresciuto del 131%, ancor più brillante la crescita dell’export (+181% rispetto al 2008).

POLITICA PARLA POCO DI AGRICOLTURA”

“Il biologico rappresenta ancora un punto di riferimento delle preferenze del consumatore italiano: si confermano di fatto le dimensioni dei consumi in ambito domestico mentre è forte la ripresa nella ristorazione commerciale e collettiva, dopo le restrizioni imposte dalla pandemia. Questo deve essere solo un punto di partenza per una nuova crescita, ma occorre vincere due sfide ancora aperte: sostenibilità e informazione“, spiega Silvia Zucconi, responsabile market intelligence di Nomisma. “Dobbiamo pensare ai prossimi anni comportandoci come il pianeta ci chiede. Sana è un’occasione per fare una riflessione. Vedo poca attenzione in questa campagna elettorale all’agricoltura, che è la seconda manifattura italiana: ma abbiamo bisogno di molta attenzione”, conclude Gianpiero Calzolari, presidente della Fiera di Bologna, inaugurando questa mattina il salone.

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