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Carnevali a rischio dopo il Covid, una legge in Emilia-Romagna per salvarli

Finanziamenti della Regione per le sfilate che si svolgono da almeno vent'anni

Pubblicato:08-09-2022 14:34
Ultimo aggiornamento:08-09-2022 14:34
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BOLOGNA – Soldi ai carnevali per salvare queste manifestazioni, penalizzate negli ultimi anni dal Covid e dalla emorragia di volontari. L’idea è venuta alla Regione Emilia-Romagna, che ha deciso di finanziare, con un quarto di milione quest’anno e 200.000 euro per gli anni successivi, i carnevali storici che si svolgono in Emilia-Romagna. Unico requisito, avere una storia almeno ventennale e costi per almeno 100.000 euro. Sono tanti i carnevali in regione: si va da quello di Cento alla versione sull’acqua che si svolge a Comacchio, da quello di San Giovanni in Persiceto all’originale sfilata dei “fantaveicoli”, rigorosamente ecologici, di Imola.

GLI ORGANIZZATORI IN REGIONE: I VOLONTARI NON BASTANO PIU’

Alcuni di questi carnevali possono vantare storie più che centenarie. Ma il presente è incerto. Ed ecco allora i finanziamenti regionali, che verranno attribuiti da una legge presentata questa mattina in commissione, presenti anche diversi organizzatori di carnevali e amministratori locali. Richiesta diffusa, quella di creare una sorta di rete dei carnevali, “per aiutarci fra di noi anche perché il volontariato va scemando”, come ha detto il presidente dell’associazione Gambettola eventi, Davide Ricci. La sindaca di Gambettola, Maria Letizia Bisacchi, ha aggiunto che “da noi il carnevale esiste da 136 anni ed è realizzato soltanto dai volontari, oggi in calo dopo il blocco per il Covid e la crisi che hanno provocano la perdita di entusiasmo”.

“MA COSI’ SI ESCLUDONO I CARNEVALI PIU’ PICCOLI”

Non mancano richieste di modificare la legge prima del via libera definitivo in Assemblea legislativa: “Credo vada abbassata la quota di 100.000 euro per aiutare nelle spese anche chi è più piccolo”, ha detto il sindaco di Castelnuovo di Sotto Francesco Monica. Ma l’assessore alla Cultura, Mauro Felicori, preferisce parlare chiaro: “Il limite di venti anni e il budget di 100.000 euro ci sono perché finanziamo i carnevali che hanno cultura e socialità al centro. Noi non finanziamo tutto”.


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