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VIDEO | Melenchon sceglie De Magistris: un leader per gli ultimi e contro i fascisti

Il fondatore di France Insoumise benedice il progetto di Unione popolare, che vede insieme l'ex sindaco di Napoli e Potere al popolo

Pubblicato:08-09-2022 13:53
Ultimo aggiornamento:08-09-2022 13:53

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ROMA – Robin Hood e Robespierre. Eccoli gli eroi di Luigi Di Magistris e Jean-Luc Melenchon, che ieri si sono abbracciati a piazza dei Consoli, al Quadraro, quartiere sfregiato dal fascismo, cuore della Resistenza romana. Il leader della France insoumise, ‘La Francia indomita’, benedice davanti a qualche centinaio di persone l’Unione popolare dell’ex sindaco di Napoli. Mentre Melenchon parla, camicia bianca e pantaloni neri, sventolano intorno a lui le bandiere di Rifondazione comunista e Potere al popolo. Tra i volti noti quelli di Paolo Ferrero e Giovanni Russo Spena.

Tanti applausi per il leader francese: “Mi hanno chiesto che vai a fare in Italia tu che hai avuto il 22%? Non me ne frega niente, non potevo restare nel mio letto mentre voi affrontate i fascisti, perché l’unica cosa da fare è lavorare per la cosa giusta”. De Magistris lo ringrazia: “È venuto a sostenere l’agenda Robin Hood, gli ultimi, quelli che non compaiono nei sondaggi, che non esistono ma lottano ogni giorno. Noi vogliamo costruire l’Europa dei popoli e dei diritti, l’Europa del disarmo e dell’accoglienza. Noi siamo visionari e concreti”.


Nei giorni scorsi si era scritto di un incontro tra Melenchon e Conte. Non ci sarà. Il politico francese ha scelto De Magistris. L’ex magistrato ne approfitta per attaccare il leader dei Cinquestelle: “Come fa Conte a dire di essere di sinistra quando fu lui a chiudere i porti facendo morire la gente in mare?”. Sventolano le bandiere rosse, Melenchon rompe il silenzio invitando a cantare “resistenza, resistenza, resistenza”.
Raccoglie tanti applausi quando dice che “il movimento comunista italiano è sempre stato il più creativo e allegro”.


Altri applausi quando cita “i grandi eroi della rivoluzione francese come Robespierre, che è stato un po’ maltrattato. È stato lui a parlare di diritto alla sopravvivenza, che oggi è la priorità”. Poi cita i “beni comuni, a partire dall’acqua, il salario minimo” e dice: “Voglio parlarvi di amore, di vita, bellezza. Adesso tocca a voi giovani andare avanti, non sacrificate i vostri sogni. Avanti, avanti, avanti, senza riposo. Ce la faremo. Luigi è buon leader, non abbiate paura. Arriveremo così all’appuntamento con la storia. Forza, coraggio”.

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