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BARI – “Legare il nome di Sagnet alla città di Lecce significa ribadire l’alto valore delle sue azioni, anche in rappresentanza dei lavoratori agricoli migranti che, in quei giorni e in successive occasioni, sono stati e sono ancora protagonisti di battaglie per la dignità del lavoro e il rifiuto dello sfruttamento, contribuendo alla salvaguardia effettiva del valore costituzionale del Lavoro sul quale è fondata la nostra Repubblica”. Com questa motivazione il Consiglio comunale di Lecce ha conferito la cittadinanza onoraria a Yvan Sagnet, 35enne di origini camerunensi che 9 anni fa diventò il portavoce dei migranti durante lo sciopero alla masseria Boncuri di Nardò. Una protesta durata un mese contro i caporali e gli imprenditori agricoli e che portò all’introduzione del reato di caporalato e al primo processo in Europa sulla riduzione in schiavitù.
“Il percorso di Yvan rappresenta infatti una fortissima testimonianza di quanto abbiamo bisogno di regole chiare e condivise per una corretta gestione delle politiche migratorie – ha detto il sindaco di Lecce Carlo Salvemini – chieste dagli stessi migranti consapevoli che ogni percorso di riconoscimento dei diritti passa dalla fuoriuscita da una condizione di invisibilità e marginalità che è il terreno di coltura dei fenomeni di sfruttamento e prevaricazione dei quali i braccianti di Nardò sono stati vittime”.
Sagnet ha lavorato come sindacalista per la Flai Cgil ed è tra i fondatori dell’associazione internazionale anti caporalato “No-Cap”. “Per il suo contributo all’emersione e al contrasto dello sfruttamento dei braccianti agricoli”, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferita ‘motu proprio’ dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel febbraio del 2017.
“Spiace che non tutti abbiano sentito di voler essere in aula. L’assenza dei consiglieri di centrodestra, che hanno scelto di uscire dall’aula dopo aver votato “no” in Commissione consiliare, segnala ancora una volta una preoccupante scelta di campo sul piano dei valori della dignità e del rispetto dei lavoratori e degli esseri umani, qualunque sia la loro provenienza”. Lo scrive in un post pubblicato sui social, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini commentando il comportamento delle forze di minoranza in Consiglio comunale che ieri ha conferito la cittadinanza onoraria a Yvan Sagnet, il 35enne di origini camerunensi che 9 anni fa diventò il portavoce dei migranti durante lo sciopero alla masseria Boncuri di Nardò.
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