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ROMA – “Sono in sciopero della fame per l’amore che mi unisce a mio figlio. Sono dieci anni che le provo tutte, ma la mia situazione è identica a quella di tante altre mamme che cercano solo di proteggere i propri figli da un uomo violento”. C’e’ anche Giada Giunti, in sciopero della fame da cinque giorni, tra le mamme che popolano il sit-in davanti Montecitorio pochi minuti dopo la fine della conferenza stampa tenuta alla Camera da Laura Massaro, altra mamma coraggio, per denunciare “il limbo del sistema affidi tra conflitti d’interesse e clientelismo” .
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Mamma Giunti, la cui storia è stata raccontata più volte da DireDonne, protesta dopo che la Corte d’Appello ha rigettato l’ennesima istanza urgente presentata per rivedere le condizioni dell’affido del figlio.
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“Donne come me, la Massaro e tante altre mamme con cui abbiamo tra l’altro molti CTU e giudici in comune- spiega Giada alla Dire- le hanno provate davvero tutte. In questi anni sono stata zitta, poi ho parlato e denunciato, ho scritto e-mail a ministri, CTU, tribunali, avvocati e chiesto conciliazioni: ben 33 richieste conciliative in soli 15 mesi, senza calcolare quelle dal 2010, cioè da quando è iniziata questa tortura. Tutto perché mi sono permessa di lasciare il mio ex marito, che di risposta mi ha detto: ‘Ti ammazzo, ti uccido, ma soprattutto non ti faccio vedere più tuo figlio’. Da allora ha chiesto la Casa famiglia pur di rovinarmi la vita”, conclude Giada.
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