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Sblocca Italia inattuabile, l’Emilia Romagna boccia il governo sugli inceneritori

A bocciare di fatto la norma è l'assessore regionale all'Ambiente, Paola Gazzolo, alla vigilia della Conferenza Stato-Regioni di domani che dovrà discutere proprio della bozza di decreto sui rifiuti. Domani, a Roma, l'Emilia-Romagna andrà dunque con una sua proposta per far 'cambiare verso' al Governo Renzi

Pubblicato:08-09-2015 12:38
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:32

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inceneritore rifiutiBOLOGNA – L’articolo 35 dello Sblocca Italia “è inattuabile. Il piano industriale di quel decreto non sta in piedi”. E in ogni caso, “non servirebbe a risolvere i problemi delle Regioni”. L’Emilia-Romagna prende posizione contro il decreto della discordia partorito dal Governo Renzi, quello che tra le altre cose prevede la realizzazione di 12 nuovi inceneritori in Italia. A bocciare di fatto la norma è l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, alla vigilia della Conferenza Stato-Regioni di domani che dovrà discutere proprio della bozza di decreto sui rifiuti. Domani, a Roma, l’Emilia-Romagna andrà dunque con una sua proposta per far ‘cambiare verso’ al Governo Renzi.

“Chiederemo di attivare una task force con le Regioni, che abbia anche l’obiettivo di confrontarsi con cittadini e associazioni- spiega Gazzolo- vogliamo spingere il Governo verso l’economia circolare”, andando quindi a impostare una strategia che punti concretamente alla crescita della raccolta differenziata, alla riduzione dei rifiuti prodotti e all’aumento di quelli avviati al riciclo, superando così inceneritori e discariche. Questi sono gli stessi obiettivi che l’Emilia-Romagna si è data nella nuova legge regionale sui rifiuti che sarà approvata “entro settembre”. Ovvero, entro il 2020 portare la differenziata al 70%, ridurre la produzione di rifiuti del 20-25% e dismettere i primi impianti. “Abbiamo fatto la scelta di andare verso l’economia circolare- rivendica Gazzolo- e vogliamo che diventi una strategia nazionale. Al Governo porteremo questa posizione”.

Secondo l’Emilia-Romagna, del resto, rispetto allo Sblocca Italia “serve un cambio di passo- insiste l’assessore- quel decreto è inattuabile così com’è, non ci sono gli strumenti per imporlo alle Regioni”, che hanno comunque “una posizione contraria”. In ogni caso, aggiunge Gazzolo, “non basta l’articolo 35 a risolvere i problemi”.


Le parole dell’assessore sono musica per le orecchie dei movimenti ambientalisti, che oggi si sono dati appuntamento sotto le finestre della Regione a Bologna per un presidio. “Non è una manifestazione contro la Regione, con la quale abbiamo condiviso la nuova legge sui rifiuti- precisa Natale Belosi, coordinatore regionale della Rete rifiuti zero- ma chiediamo alla Regione di contrastare il decreto Sblocca Italia domani in Conferenza Stato-Regioni”. Al presidio hanno partecipato anche Legambiente e Wwf, insieme all’assessore all’Ambiente del Comune di Parma, Gabriele Folli, e al sindaco di Castello d’Argile, Michele Giovannini, in rappresentanza dei Comuni che hanno firmato la legge regionale popolare sui rifiuti. A metà mattina, Gazzolo ha lasciato l’Assemblea legislativa per incontrare le associazioni all’esterno della Regione. Un faccia a faccia all’aria aperta, a cui hanno partecipato anche alcuni consiglieri regionali (Valentina Ravaioli e Paolo Zoffoli del Pd, Gianluca Sassi dell’M5s e Massimiliano Pompignoli della Lega nord), durante il quale gli ambientalisti hanno consegnato a Gazzolo una petizione firmata da 60 associazioni che chiede di boicottare l’articolo 35 dello Sblocca Italia. E l’assessore, appunto, ha promesso che domani a Roma l’Emilia-Romagna farà sentire la propria voce perchè il Governo cambi direzione.

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