Frassinoro si candida ad essere meta del turismo lento

Il sindaco Capelli: "Protagonisti lo sci di fondo, le ciaspole d’inverno, il trekking e la mountain bike nelle cosiddette stagioni di mezzo e in estate"

Pubblicato:08-08-2023 10:06
Ultimo aggiornamento:08-08-2023 10:06
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comune di frassinoro
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FRASSINORO (Modena) – Frassinoro si propone come una delle mete del “Turismo Lento” dell’Appennino, poiché il suo territorio è attraversato da quattro antiche vie che percorrevano l’Appennino nel Medioevo e, a breve, dalla ciclovia del Secchia, che si collegherà a quella del Sole, del circuito Eurovelo, attraversando il suo territorio nella valle del Dragone, fino a San Pellegrino. Per quest’opera sono stati stanziati ben due milioni di euro che porteranno l’importante ciclopedonale dalla zona ceramiche dalla frazione di Saltino, in comune di Prignano sul Secchia, fino a San Pellegrino, enclave del comune di Frassinoro in terra di Toscana (Comune di Castiglione di Garfagnana).

LE 4 ANTICHE VIE NEL TERRITORIO DI FRASSINORO

Le antiche vie che attraversano il territorio di Frassinoro, incrociandosi a San Pellegrino, sono la via Bibulca, di origine romana, recentemente ritabellata, che partendo dalla Pieve di Rubbiano arriva a San Pellegrino, la famosa Via Vandelli, che nel 1700 era considerata una sorta di autostrada tra Modena e Massa Carrara, il Cammino di Santa Giulia, che collegava Livorno a Brescia, seguendo le tracce della traslazione delle spoglie di Santa Giulia dal Monastero della Gorgona alla corte Longobarda di re Desiderio e la via Matildica del Volto Santo, che da Mantova portava a Lucca, percorsa dalla grande Contessa Matilde di Canossa.

“Negli ultimi anni si è sviluppato sul nostro territorio- afferma Oreste Capelli, sindaco di Frassinoro– una forma di ‘turismo lento’ che vede come protagonisti lo sci di fondo, le ciaspole d’inverno, il trekking e la mountain bike nelle cosiddette stagioni di mezzo e in estate. Grazie alle associazioni sportive che abbiamo sul territorio sono tantissimi gli appuntamenti sportivi che vengono organizzati, a piedi, in bicicletta o anche a cavallo. I sentieri principali sono stati recentemente tabellati, vengono regolarmente manutenuti e possono essere utilizzati sia da chi fa trekking che da chi ama scoprire il territorio con la bicicletta elettrica o la mountain bike. Per chi non avesse mai provato, sono a disposizione diverse guide accreditate e alcuni ciclonoleggi, che danno l’opportunità di scoprire itinerari unici”.

Progetti futuri? “Come amministrazione comunale stiamo lavorando per realizzare sul nostro territorio, entro il 2024, almeno due punti di assistenza per i ciclisti- continua Capelli- con la possibilità di ricaricare le biciclette elettriche e con tutto il necessario per le piccole manutenzioni che richiedono questi mezzi. Stiamo partecipando al progetto PNRR del ‘Turismo delle Radici’ per fare ritornare come turisti chi è emigrato per lavoro dal nostro territorio e magari essere attrattivi per un possibile rientro stabile”.

Il Turismo delle Radici è un’iniziativa nazionale finanziata dal PNRR e coordinata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) che mira per il 2024 a realizzare una serie di iniziative come mostre, visite guidate, corsi, feste tradizionali dedicate alle persone o ai loro discendenti che sono emigrati dall’Italia e che magari vogliono rivedere i luoghi dei loro antenati come si sono trasformati dagli anni cinquanta e sessanta dello scorso secolo o dai primo decennio sempre del 900.

“Il nostro comune- sostiene Oreste Capelli- è dotato anche di due maneggi per fare cavalcate nella natura. L’offerta turistica si presta bene per chi ama le forme di turismo a contatto con la natura, la storia e la buona cucina offerta dai nostri ristoranti, con una discreta recettività in alberghi e bed and breakfast. Per la varietà dell’offerta riteniamo di riuscire a dare una buona risposta per chi vuole scoprire degli aspetti unici dell’appenino Tosco Emiliano”.

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