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Borgo Panigale, il pm: “Forse un colpo di sonno”

"Ma è troppo presto per dirlo con certezza", sottolinea il procuratore di Bologna Giuseppe Amato

Pubblicato:08-08-2018 06:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:27
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BOLOGNA – “Decisive le immagini di videosorveglianza, forse un momento di distrazione o un colpo di sonno ma è troppo presto per dirlo con certezza“. Così al Giornale Radio Rai di Radio 1 fa il punto dell’inchiesta sul disastro di Borgo Panigale, il procuratore di Bologna Giuseppe Amato che esclude al momento, in merito al crollo del cavalcavia, responsabilità di altri. E poi spiega: “Non abbiamo sequestrato quel tratto di tangenziale, per permetterne la riapertura”.

Perché il mezzo non ha frenato?

Ad Amato viene fatta subito la domanda che si fanno un po’ tutti: il mezzo non ha frenato avete capito il perché? E il procuratore ribatte: “Non è ovviamente percepibile da quello che abbiamo come dato oggettivo, potrà essere stato un momento di distrazione, colpo di sonno, ma non lo si è potuto apprezzare”. Amato conferma poi l’apertura di un fascicolo a carico di ignoti dove si ipotizza il disastro colposo e ovviamente il reato di omicidio, lesioni colpose stradali plurime. E sul perchè non è stato sequestrato quel tratto di strada, spiega: “Non abbiamo ritenuto di fare nessun tipo di sequestro con l’intenzione già oggi di consentire alla società autostrade di ripristinare la circolazione in quel tratto di strada”.

Ma ci sono o ci possono essere altre responsabilità per il crollo del cavalcavia?

“Mi pare che ci sia un evidente nesso di casualità immediato per cui diciamo che l’implosione del ponte non è correlata ad un possibile difetto di costruzione con un mal governo da parte del responsabile; è conseguenza immediata di un evento di devastanti proporzioni quale è quello che si è realizzato”.


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