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Ok alla Riforma della Giustizia: il M5S frena? Il premier Draghi tira dritto

L'editoriale di Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:08-07-2021 17:36
Ultimo aggiornamento:08-07-2021 17:36

mario draghi
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ROMA – Il M5S in passato aveva fatto della ‘sua’ riforma della Giustizia un punto irrinunciabile. Oggi i ‘grillini’, ormai spaccati in cento fazioni, a testa bassa si asterranno sulla Riforma che taglia i tempi del processo penale che la ministra Cartabia porterà al Consiglio dei ministri. Al M5S non piace che la prescrizione, che loro volevano bloccare, torni a correre dopo il primo grado di giudizio. Ma ormai il Movimento non ha più forza e peso politico, soprattutto nei confronti del premier Draghi, che ha deciso di forzare perché allineare i tempi della Giustizia italiana alla media europea è fondamentale se si vogliono ottenere e non bloccare i fondi europei. Per questo la Riforma Cartabia andrà avanti spedita, con l’obiettivo di tagliare i tempi troppo lunghi: 7 anni la media italiana contro i 3 dell’Europa. Una volta approvata, sul fronte della prescrizione ci saranno tempi ben precisi: 2 anni per chiudere l’appello, 1 anno per la Cassazione. I ‘grillini’ stanno cercando di correre ai ripari, vorrebbero inserire una lista di reati che non si possono prescrivere, tra questi la corruzione. Ma in pochi pensano che porteranno a casa il risultato.

Il M5S era rimasto solo a difendere la riforma del suo ex ministro Bonafede. Il segretario del Pd, Enrico Letta, è stato netto: “È ora l’occasione per riformare la giustizia in Italia, dopo decenni di blocchi e di scontro politico. Competenza e terzietà della ministra Cartabia sono una garanzia per tutti. Si tratta di un obiettivo non più rinviabile“. Da parte sua il leader della Lega, Matteo Salvini, garantisce appoggio ma punta sempre sul Referendum: “La riforma della Giustizia della ministra Cartabia e il referendum, “sono due percorsi complementari. Il ministro ha il nostro sostegno, ma si tratta di due percorsi virtuosi è complementari” spiega Salvini.

Per quanto riguarda il confronto politico, oggi il sondaggio di YouTrend certifica che la Lega torna prima forza politica in Italia, infatti il partito di Salvini guadagna 0,1 punti, portandosi al 20,6%, mentre quello di Giorgia Meloni perde 0,2 punti e scende al 19,8%. Al terzo posto il Pd col 19,4% (+0,3), seguito da M5S con il 15,7% (-0,5). Il centrodestra, nel suo complesso, si attesta sul 49,0%, con una frenata di 0,3 punti. In flessione anche i ‘giallorossi’ che si portano al 37,1%, perdendo 0,1 punti.

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