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Bianchi: “Nessun obbligo vaccinale per gli insegnanti”. E frena sul ‘Green pass scolastico’

Il ministro dell'Istruzione è intervenuto questa mattina all'inaugurazione di Rep Idee 2021 al Teatro comunale di Bologna

Pubblicato:08-07-2021 15:56
Ultimo aggiornamento:08-07-2021 19:13
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aula classe scuola
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BOLOGNA – “Allo stato attuale” nessuna ipotesi di obbligo vaccinale per il personale scolastico. “Non abbiamo in mente di farlo, però c’e’ un fortissimo appello alla solidarietà collettiva”, risponde il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, interpellato oggi a Bologna a margine dell’incontro con gli studenti alla Repubblica delle idee. “Facciamo oggi un appello perché tutti si possano vaccinare proprio nel senso di una solidarietà collettiva”, dice Bianchi.

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VACCINATI SENZA DAD, BIANCHI FRENA: “ALTRA IMPOSTAZIONE

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi frena sulla possibilità di esentare dalla dad, in caso di focolai nel prossimo anno scolastico, solo gli studenti vaccinati, proposta arrivata nei giorni scorsi dall’assessore regionale dell’Emilia-Romagna Raffaele Donini. Ma non è quello di vincolare le lezioni in presenza al vaccino l’orientamento del ministero. “No, da parte nostra c’è a livello nazionale questa impostazione- risponde Bianchi ai cronisti- per cui se vogliamo tornare in presenza il nostro invito è che tutti si rendano responsabili e quindi colgano l’occasione che viene offerta di potersi vaccinare”. Per quanto riguarda invece un’altra iniziativa della Regione, istituire punti vaccinali mobili davanti alle scuole già a settembre per favorire la vaccinazione dei ragazzi dai 12 ai 19 anni, “questo è nella disponibilità delle Regioni”, dice il ministro.


BIANCHI: “RIAPERTURA PROBLEMA DI TUTTI, NON SOLO DEL GOVERNO

“La riapertura non è un problema del governo ma di tutti. La scuola è il luogo in cui si cresce e per questo dev’essere in presenza. Ma dobbiamo occuparcene tutti”, ha spiegato bianchi. A chi dalla platea ha urlato “occupatene tu”, Bianchi ha risposto: “Io me ne sto già occupando, voglio che te ne occupi anche tu. Non è un problema soltanto del governo- ha ribadito il ministro innervosito- io me ne sto occupando giorno e notte, da quando sono arrivato. Mi impegno a continuare la battaglia. Il Cts ci informa che esistono ancora problemi sanitari e noi ne teniamo conto, ma ci sono diverse responsabilità che stiamo contemperando”. “Questa è una battaglia che sto facendo, ma non dimentichiamoci che la pandemia non è finita e ci vuole più responsabilità da parte di tutti- ha ribadito Bianchi- Dobbiamo tenere in considerazione il rischio. Dobbiamo essere attentissimi”. Durante il dibattito, animato dalle domande degli studenti, Anna, 19 anni, ha auspicato che in caso di altre misure restrittive “la scuola sia l’ultima a chiudere, dopo i bar e i ristoranti”. “Su questo- ha risposto il ministro- Sono d’accordissimo. Ma la scuola ha più responsabilità, perché è il luogo in cui si sta di più, in cui si vive di più”.

BIANCHI: “STIAMO LAVORANDO PER RIDIMENSIONARE CLASSI POLLAIO

Stiamo lavorando per permettere di organizzare classi con numeri inferiori. Stiamo lavorando su questo con gli Usr e con le scuole, ma non è battendo il pungo sul tavolo che si risolvono i problemi, ma lavorando. Siamo arrivati da 5 mesi e stiamo risolvendo problemi che si accumulano da 30 anni”, ha spiegato Bianchi. “Non sto fuggendo dalla mia responsabilità politica. È dal 2008 che c’è stato un taglio drastico della scuola, stiamo lavorando per recuperarlo- ha aggiunto- Questo governo si è impegnato nel Pnrr a ridimensionare le classi. Ma- ha ricordato il ministro- per una legge che limiti il numero di studenti per classe serve la copertura economica, e il Mef la cercherà”. 

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