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Ambiente Mare Italia aderisce all’appello sullo stop alla plastica: “È una grave minaccia”

Un gruppo di scienziati di varie nazioni chiede di mettere al bando la produzione di plastica vergine dal 2040

Pubblicato:08-07-2021 12:50
Ultimo aggiornamento:08-07-2021 12:50
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ROMA – Ambiente Mare Italia-Ami aderisce all’appello del gruppo di scienziati di varie nazioni che chiede di mettere al bando la produzione di plastica vergine dal 2040. Nonostante la recente direttiva Sup, Single-Use Plastics, entrata in vigore il 3 luglio, abbia introdotto il divieto alla vendita di alcuni prodotti monouso, la plastica continua a rappresentare un motivo di preoccupazione per l’inquinamento ambientale e per il clima.


L’Aea (Agenzia europea dell’ambiente) ha evidenziano che le emissioni annue connesse alla produzione di plastica nell’Ue ammontano a circa 13,4 milioni di tonnellate di CO2, pari a circa il 20% delle emissioni dell’industria chimica in tutta l’Unione. Nel 2020, complice il Covid, abbiamo assistito ad un incremento dell’uso della plastica monouso e secondo le stime, se l’uso del materiale dovesse continuare a crescere, l’industria della plastica rappresenterà il 20 per cento del consumo mondiale entro il 2050. Percentuale che oggi si attesta al 7 per cento. L’Agenzia internazionale per l’energia prevede che la plastica e altri prodotti petrolchimici saranno il principale motore della crescita della domanda di petrolio fino al 2030.

“La transizione ecologica – commenta Alessandro Botti, presidente di Ambiente Mare Italia – caratterizzerà sempre di più la vita di tutti noi e sarà anche l’occasione per incentivare l’economia circolare e il riciclo di rifiuti e di plastica, attivando politiche corrette nella gestione dei rifiuti. L’incenerimento è una soluzione che danneggia l’ambiente a causa delle emissioni di sostanze tossiche nell’aria. È necessario limitare il più possibile la produzione di plastica vergine e – continua Botti – in particolare di quei prodotti difficili da riciclare. La nuova direttiva europea Sup è un primo passo, ma le politiche dei governi possono fare di più e intervenire per alleviare i danni all’ambiente con azioni ancora più concrete e incisive”.



Ambiente Mare Italia-Ami chiede al Governo italiano e al Mite-Ministero della Transizione Ecologica di: prevenire e ridurre in modo significativo ogni forma di inquinamento, in particolare attraverso la drastica riduzione dell’uso degli imballaggi e una maggiore severità nei confronti delle aziende che inquinano; introdurre un reale e concreto sistema di premialità in favore delle aziende eco compatibili l’implementazione dei fondi a disposizione delle aziende e Pmi che intendono convertire o rendere più eco-compatibile la propria produzione; ridurre il monouso e introdurre una disciplina legislativa su una quota minima di vendite di prodotti sfusi.

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