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Conte e Casaleggio si accordano: il Pd si preoccupa, il centrodestra si spacca

L'editoriale di Nico Perrone, direttore dell'agenzia di stampa Dire, per DireOggi

Pubblicato:08-07-2020 15:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:37

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ROMA – Un vero e proprio gioco delle parti, tra il premier Giuseppe Conte e Davide Casaleggio ricevuto ieri a Palazzo Chigi per un faccia a faccia durato più di due ore. Almeno a sentire quanto riferisce una fonte interna del M5S: “Lascia stare questo o quel distinguo, non considerare i mugugni che arrivano dalla base… in questo momento contano davvero poco- spiega- ieri i due si sono accordati, Casaleggio è furbo, capisce che anche per la sua impresa è meglio collocarsi al Governo che all’opposizione, la crisi sarà dura e bisognerà trovare qualche affare, a partire dallo sviluppo del 5G. A noi dentro è arrivato questo messaggio: Di Battista non farà nessuna scissione, gli sarà dato un ruolo di rilievo nel direttorio come ad Appendino. Ora dal vertice partirà l’ordine di stringere sull’accordo col Pd alle prossime regionali, anche Beppe Grillo interverrà pubblicamente, su questa linea, a breve”.

Sarà, ma quando si sente la campana Dem lo scenario vira sul nero funerale. “Il M5S, e Conte, stanno ancora rinviando, prendono tempo e sperano che i problemi accantonati si risolvano da soli. Non è così, guardate il casino accaduto oggi con l’affidamento del nuovo ponte di Genova all’Aspi dei Benetton, colpa di chi rinvia sempre, e tra poco vedrete che altro super casino scoppierà all’ex Ilva di Taranto” sottolinea sconsolato il piddino di area Zingaretti.

Il Pd, stando ad altre voci interne, è seriamente preoccupato: “Per stringere alleanze alle regionali siamo già fuori tempo, rischiamo di fare la fine dell’Umbria, dove siamo arrivati all’intesa all’ultimo minuto e abbiamo comunque perso. Per queste cose c’è bisogno di un po’ di tempo, per spiegare, far capire la scelta agli elettori”.


Anche nel centrodestra, che tanto unito non è, c’è aria di tempesta. Ancora oggi il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha ribadito che voterà sì ai 37 miliardi del Mes per la nostra sanità, e che domani andrà all’invito del premier Conte. Non ci sarà il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha accusato il premier di esser solo un parolaio, che lui non perderà tempo. Anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, a leggere tra le righe, alla fine non andrà. Vero che in un primo momento ha accettato di incontrare Conte a Palazzo Chigi, ma poi ha messo tante di quelle condizioni, a partire dalla diretta streaming del faccia a faccia, che suonano come un voler scaricare la colpa sugli altri.

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