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Stadio della Roma, il Pd apre: “Nessun preconcetto, studieremo gli atti e poi decideremo”

"Il progetto Marino aveva un giusto equilibrio tra spese private in opere pubbliche e cubature concesse, mentre il M5S ha stravolto il progetto" tagliando le opere pubbliche

Pubblicato:08-07-2020 10:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:36

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ROMA – “Ci fa anche piacere che la due diligence sullo stadio della Roma si sia conclusa in modo positivo, ma la prima cosa che ho fatto stamattina e’ stato chiedere agli uffici di acquisirne gli atti. La riunione di ieri e’ infatti molto criticabile: o si fanno riunioni istituzionali nelle commissioni del Campidoglio, oppure si devono sentire tutti i gruppi consiliari. Farla solo con la maggioranza e’ poco consono alle istituzioni e poco trasparente, come lo e’ stata l’intera gestione della vicenda da dopo il voto della delibera Raggi sullo stadio a cui noi abbiamo votato in modo contrario”. Lo ha detto il capogruppo del Pd in Campidoglio, Giulio Pelonzi, intervistato nel programma Gli Inascoltabili in onda su NSL Radio e TV.

Il Partito democratico voto’ contro il nuovo progetto, ha spiegato Pelonzi, “perche’ il progetto Marino aveva un giusto equilibrio tra spese private in opere pubbliche e cubature concesse, mentre il M5S ha stravolto il progetto dicendo di aver tagliato la cubatura privata a fronte di uno ‘sconto’ di 110 milioni di euro di opere pubbliche agli imprenditori, motivo per cui e’ scattata l’inchiesta. Siamo stati i primi a denunciare tutto questo e la Procura ci ha dato ragione. Senza i ponti e la Roma-Fiumicino lo stadio avrebbe come unica entrata la via Ostiense, trasformandola in un imbuto“.

Come gruppo Pd, ha sottolineato il capogruppo, “pur rimanendo sulla nostra posizione iniziale perche’ non abbiamo ancora potuto leggere gli atti, vorremmo che si facesse una commissione Urbanistica per capire se questo progetto, partito cosi’ male, sia stato migliorato. Noi non abbiamo un preconcetto contro lo stadio, anzi: noi vogliamo che la Roma e la Lazio abbiano i propri stadi, ma vogliamo anche che sia un’opera pubblica conveniente economicamente per Roma e i suoi cittadini e utile quotidianamente anche al di fuori delle partite. Valuteremo tutti gli atti e se ci sara’ stato un miglioramento, soprattutto riguardo all’equilibrio economico-finanziario e alla viabilita’, valuteremo la nostra posizione”.


Si tratta, ha precisato Pelonzi, “di una lievissima apertura in seguito alle novita’ concernenti l’inchiesta, le prescrizioni regionali e la due diligence, ma prima dobbiamo poter leggere e studiare gli atti“.

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