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ROMA – L’ex comandante ribelle Bosco Ntaganda, soprannominato “Terminator”, e’ stato condannato oggi dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra.
L’uomo, coinvolto in stragi e atrocita’ commesse nell’est della Repubblica democratica del Congo, in particolare nella provincia di Ituri tra il 2002 e il 2003, e’ stato riconosciuto colpevole di omicidio, stupro e reclutamento di bambini soldato.
Uno degli episodi al centro del processo e’ stata l’uccisione di civili, donne e bambini nella chiesa del villaggio di Savo. Il bilancio di quella sola azione di guerra sarebbe stato di 800 morti e 140mila persone costrette a lasciare le proprie case. Prima che fosse emesso il verdetto, gli avvocati difensori avevano cercato di presentare Ntaganda come vittima a sua volta, perche’ costretto a imbracciare le armi ancora minorenne.
Il capo ribelle e’ il quarto imputato condannato dalla Corte penale internazionale dalla sua creazione nel 2002. I giudici del tribunale avevano chiesto l’arresto di Ntaganda la prima volta nel 2006. Alla guida dell’ala militare dell’Unione dei patrioti congolesi, “Terminator” si era consegnato nell’ambasciata americana a Kigali sette anni piu’ tardi.
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