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Claudio Lippi: “In Rai basta con i gay e la propaganda di Fazio, ora sorrisi e talento”

Lo storico presentatore televisivo è tra i volti che la nuova Rai sovranista potrebbe presto riesumare. Ecco cosa ha rivelato alla Dire oggi a Montecitorio

Pubblicato:08-06-2023 18:04
Ultimo aggiornamento:08-06-2023 18:06

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ROMA – “Basta con la propaganda dei Fazio e delle Annunziata, con la ‘kultura’ con la k. È ora che la Rai entri nelle case degli italiani dicendo ‘buonasera’, col sorriso”. Claudio Lippi, 78 anni appena compiuti, è alla buvette di Montecitorio. Lo storico presentatore televisivo è tra i volti che la nuova Rai sovranista potrebbe presto riesumare. “Ma finché non firmo il contratto non ci credo”, dice lui. Che però confida: “Sto lavorando a due programmi, non vedo l’ora”.

Lo accompagna il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini, che gli fa da Cicerone. “È la prima volta che entro in questo palazzo- dice Lippi mentre passeggia in Transatlantico- è meraviglioso”. Dopo il caffè, percorre i corridoi della Camera salutando qualche altro deputato che lo riconosce e gli stringe la mano. In abito grigio e cravatta azzurra, si ferma volentieri a conversare con l’agenzia Dire.

LIPPI: “FABIO FAZIO È STATO UN FARABUTTO”

La Rai, prima di tutto: “Fazio e Littizzetto? Se ne sono andati loro. Fazio ha raccontato bugie, dicendo che la pubblicità faceva incassare il triplo di quanto costava il programma. Ma se costava 450 mila euro a puntata, incassava 1 milione e 200 mila di pubblicità? Ma dai…”. Per Lippi “è stato un farabutto Fazio: lui e la sua sorellina avevano già pronto un contratto milionario con Discovery. Ma sa che c’è? Basta pigiare il nove sul telecomando per vederli ancora, qual è il problema?”.


La loro tv, come quella di Lucia Annunziata, non s’ha da fare. “Propaganda, ‘kultura’ con la k. Ora basta. L’ha vista l’intervista alla ministra Roccella? Cattiva, aggressiva. Non è Rai quella”, sentenzia.

Lippi confessa di seguire la politica con interesse: “Meloni, Salvini e Berlusconi hanno idee molto diverse, ma è importante che trovino dei punti comuni. Giorgia? La conosco. È una donna che studia, molto convinta delle proprie idee. Generosa: ha rinunciato prima alla sua gioventù e ora alla famiglia per fare quello in cui crede. Anche il compagno è una brava persona”.

LIPPI: “SERVE UN LINGUAGGIO POPOLARE IN TV”

Come sarà quindi la Rai sovranista, più sorridente? “Serve un linguaggio popolare. Giorgia, non mi fraintenda, è una ‘popolana di Garbatella’. Ci ha vinto le elezioni parlando agli italiani e alle italiane. Serve quel linguaggio”. E se le opposizioni dovessero accusare la maggioranza di “occupare” la Rai, facciano pure: “Quali opposizioni? Litigano tutte. Il Pd prende ancora il 20%, incredibile. Ma chi li vota? Boh. Calenda si mette nelle mani di Renzi. Sembrano il gatto e la volpe. Poi, sinceramente, Calenda può fare politica? Al massimo può fare l’opinionista al bar”.

LIPPI: “SALVINI E MELONI MI CHIESERO UN PARERE SULLA RAI”

Dietro al possibile ritorno in tv di Lippi c’è anche un feeling con Giorgia Meloni e Matteo Salvini vecchio di qualche anno. “Circa cinque anni fa- racconta- sia Salvini che Giorgia mi chiesero una mano: volevano avere un parere, uno sguardo esterno sulla Rai, da chi la tv la conosce”. E lei cosa ha detto loro? “Che ci vuole il sorriso. La Rai deve entrare nelle case degli italiani dicendo ‘buonasera’. Con leggerezza e intelligenza, non con la propaganda ma nemmeno con le ‘isole’, i vip, uomini e donne…”.

LIPPI: “STO PREPARANDO DUE PROGRAMMI”

Dopo quel contatto, nato per “immaginare” una nuova Rai, Lippi è pronto al ritorno trionfale. Ora che a viale Mazzini comanda il centrodestra, potrebbe essere il momento di quella tv? “Sto lavorando a due programmi. Uno, in prima serata su Rai1, lo vorrei chiamare ‘Condominio Italia’. Parliamo di cause condominiali: quanto tempo, denaro e bile costano. Forse è meglio risolverle con un aperitivo fra condomini, no?”.

L’ultima volta in Rai Lippi fece coppia con Elisa Isoardi, fidanzata di Salvini all’epoca. “No- corregge- era appena finita. Ci metteva tanta buona volontà lei, io ho dovuto fare l’assistente sociale…”.
Due programmi, dicevamo. “C’è ‘Ieri, oggi’, è un vecchio programma che parla di televisione, usa degli spezzoni d’archivio. Ne ho visto uno bellissimo dove c’è Sophia Loren che si ‘offre’ a un vigilante di Cinecittà per entrare e provare col cinema. Tutti li fanno i compromessi, ma poi solo il talento ti porta avanti. Ecco, è il momento di portare il talento in Rai”.

Non sembra proprio questo il criterio di selezione… “Ma ci dobbiamo credere- osserva- altrimenti resta un’utopia. Certo, finora non è andata così. Casalino, per esempio, si crede un grande ufficio stampa?”. Ma che c’entra Casalino adesso… “Andrea Coletta, il direttore che per fortuna non c’è più, ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo. Tanti e tante che non avevano alcuna competenza, la Rai usata per fare coming out. Ma le pare? Allora anche noi etero dovremmo fare coming out, no? Vabbè, basta, dirà che sto delirando…”. Forse ha ragione.

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