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Aida all’Arena di Verona apre in mondovisione il centesimo Festival di Opera lirica

Sophia Loren madrina d'eccezione della serata condotta da Milly Carlucci con Alberto Angela e Luca Zingaretti

Pubblicato:08-06-2023 16:36
Ultimo aggiornamento:08-06-2023 16:36

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Guarda al futuro ma dialoga con il passato la nuova produzione dell’Aida di Giuseppe Verdi che venerdì 16 giugno alle 21 aprirà la centesima edizione dell’Arena di Verona Opera Festival. Piramidi trasparenti e architetture di luce si innestano negli spazi dell’anfiteatro romano evocando una Aida tecnologica ma intimista al tempo stesso. La regia è affidata a Stefano Poda, al debutto in Arena, che cura ogni dettaglio della produzione, firmandone anche scene, costumi, luci e coreografie. La Prima del capolavoro verdiano, opera simbolo dell’Arena fin dalla fondazione del Festival, sarà trasmessa da Rai cultura in diretta in mondovisione su Raiuno con la conduzione di Milly Carlucci affiancata da Alberto Angela e Luca Zingaretti. Protagonista sarà la star Anna Netrebko, affiancata dal tenore Yusif Eyvazov, diretti dall’esperta bacchetta di Marco Armiliato.

Madrina d’eccezione della serata sarà Sophia Loren, “icona che più di tutte dà il senso dell’Italia nel mondo”, ha annunciato il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, confermando la presenza della grande attrice la sera del 16 all’Arena di Verona.

“Con Loren- ha tenuto a dire il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano- sarà un matrimonio tra Napoli e Verona. Cento anni sono una tappa importante per questo monumento iconico, che è una delle arene romane meglio conservate al mondo. L’unicità dell’Italia è data dalla varietà e molteplicità dei suoi luoghi. Mentre altre nazioni hanno una o due città simbolo, l’Italia ha almeno cento e più luoghi capaci di proporsi con la propria identità, e Verona è una città che ha tutte queste caratteristiche. È un bel progetto- ha aggiunto- che mette al centro due eccellenze della nostra nazione, e non Paese, perché la Costituzione usa proprio questo termine: da una parte l’archeologia e dall’altra il bel canto, la nostra tradizione musicale. Due eccellenze italiane che si uniscono. Non mi resta che essere presente”.


“Per inaugurare il Festival numero 100- ha detto Cecilia Gasdia, sovrintendente della Fondazione Arena- l’Arena di Verona non poteva che omaggiare il titolo da cui tutto è iniziato nel 1913 per il centenario di Giuseppe Verdi: Aida. Per offrire una nuova lettura di questo capolavoro in cui convivono dramma interiore e grandiosità, dimensione privata e spettacolare, ci siamo rivolti a Stefano Poda, regista sensibile e artista poliedrico, creatore di immagini potenti fuori dal tempo: la sua visione di Aida ci porta in un mondo mai visto, sospeso tra passato e futuro, in cui l’umanità tutta è protagonista”.

Oltre al nuovo allestimento di Aida, dopo più di vent’anni il Festival presenta anche una seconda nuova produzione in cartellone. È il pluripremiato attore e regista Antonio Albanese a firmare l’inedito Rigoletto verdiano, in scena a partire da sabato primo luglio per quattro serate. Lo spettacolo segna il debutto alla regia in anfiteatro di Albanese, che rilegge l’opera omaggiando il grande cinema neorealista italiano degli anni Cinquanta.

Il pubblico potrà poi rivivere sei produzioni che hanno segnato la storia del Festival areniano: Il Barbiere di Siviglia di Rossini (dal 24 giugno) e la Tosca di Puccini (dal 29 luglio) con la regia di Hugo de Ana; il colossale Nabucco di Verdi (dal 15 luglio) firmato da Gianfranco de Bosio; Carmen di Bizet (dal 23 giugno), Madama Butterfly di Puccini (dal 12 agosto) e La Traviata di Verdi (dall’8 luglio) secondo Franco Zeffirelli – la sua ultima produzione del celebre capolavoro – che chiude la centesima edizione del Festival e che vedrà Anna Netrebko dare l’addio al ruolo di Violetta nella serata di sabato 9 settembre. Alla prima e all’ultima recita di Traviata parteciperanno inoltre i primi ballerini scaligeri Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, che proprio sul palco veronese nel 2022 si scambiarono a sorpresa la loro promessa di matrimonio.

Ad arricchire ulteriormente il programma del Festival numero 100 anche quattro serate di gala e un concerto sinfonico straordinario. All’ormai tradizionale e amatissimo Roberto Bolle and Friends (19 luglio), si aggiungono tre spettacoli costruiti appositamente attorno alla personalità di tre grandi interpreti: Juan Diego Flórez per il suo debutto all’Arena di Verona (23 luglio), Plácido Domingo per l’omaggio al Festival in questa speciale occasione (25 agosto) e Jonas Kaufmann per il suo grande ritorno (20 agosto). Attesi ospiti, per la prima volta sul palco dell’Arena di Verona, anche l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala di Milano diretti da Riccardo Chailly (31 agosto).

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