ROMA – A Bouznika, in Marocco, i membri del Comitato congiunto 6+6 hanno annunciato di aver raggiunto un accordo sulle leggi elettorali della Libia, relative alle presidenziali e alle legislative. La stampa africana rilancia quanto detto in conferenza stampa dal portavoce della delegazione della Camera dei rappresentanti, Jalal Al-Shuwaidi, secondo cui ora alle due leggi manca solo la firma dei presidenti della Camera dei rappresentanti e dell’Alto consiglio di Stato, rispettivamente Aqila Saleh e Khaled Al-Mishri. Quindi, Al-Shuwaidi ha ringraziato le autorità del Marocco per aver ospitato dallo scorso 22 maggio i lavori del Comitato 6+6, un passo cruciale in vista delle elezioni libiche attese dal 2014, e fallite nel 2021.
Il Comitato 6+6 è costituito da sei esponenti dell’Alto consiglio di Stato (Hcs) e altri sei della Camera dei rappresentanti di Tobruk (Hor). Tali organismi hanno ricevuto il mandato a discutere le leggi elettorali tramite l‘accordo di Skhirat del 2015, l’intesa politica mediata dalle Nazioni Unite per cercare di riunificare i due organismi che si erano creati a Tripoli e Tobruk in conseguenza della guerra iniziata nel 2011.
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In una nota, la Missione di Supporto delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ha confermato di aver “preso atto dei lavori del Comitato 6+6 HoR-HCS” e aggiunto: “riconosce che elementi importanti delle leggi elettorali e questioni associate richiedono il consenso e il sostegno di un’ampia gamma di istituzioni libiche, rappresentanti della società civile, comprese donne e giovani, e attori politici e della sicurezza, per consentire elezioni inclusive, credibili e di successo”.
A tal fine, la Missione assicura che “continuerà a collaborare con tutte le istituzioni libiche, compreso il Consiglio presidenziale, per affrontare gli elementi controversi del processo elettorale”, nonché per “garantire il necessario accordo politico sul percorso verso le elezioni e consentire parità di accesso per tutti i candidati”.
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