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AI, Giovanni Landi: “Un’avventura intellettuale, non una tecnologia”

L'intelligenza artificiale "è l’apice del tentativo tecnologico di riprodurre lo spirito umano. È, perciò, un’avventura intellettuale, che ha come scopo la riproduzione del pensiero umano"

Pubblicato:08-06-2023 10:43
Ultimo aggiornamento:09-06-2023 11:48
Autore:

giovanni landi
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UDINE – L’intelligenza artificiale come un’avventura intellettuale e non una tecnologia, figlia di una domanda che continua a essere motore, questo sì, di declinazioni tecnologiche diverse: può una macchina pensare? È l’approccio ‘filosofico’ e non squisitamente da specialista informatico che l’Istituto EuropIA – fondato dal manager Marco Landi che fu presidente di Apple favorendo il ritorno del fondatore Steve Jobs – applica per navigare nel mondo dell’AI, farla conoscere e renderla opportunità per chiunque, conoscendola, sappia esattamente che fare nel proprio ambito.

Un approccio all’AI che Infostar, l’azienda friulana system integrator impegnata a portare il manifatturiero nel 4.0 e ora proiettarlo già nel 5.0, ha fatto proprio, decidendo di diventare partner dell’Istituto EuropIA, nel solco di un dialogo che Confindustria Udine ha aperto con questa realtà, agendo in contemporanea per coinvolgere le imprese associate in un processo di conoscenza dell’AI. Tra le iniziative, la partecipazione collettiva alla fiera internazionale dell’Intelligenza Artificiale di Cannes, Waicf 2023, con una delegazione di cui è stata parte anche Infostar.

“La partnership è nata con più obiettivi- spiega il fondatore e ceo di Infostar, Cristian Feregotto– il primo dei quali è poter trasferire nel modo più efficace possibile le opportunità che l’AI offre nell’industria manifatturiera aprendo scenari inediti”. Ragionando attorno a questo interrogativo, Infostar “ha compreso che la prima delle rivoluzioni generate dall’AI è proprio all’interno dello stesso sistema delle imprese che studiano e offrono soluzioni tecnologiche alle imprese. Infatti- constata- non è sufficiente fornire un sistema AI perché il cliente ne abbia giovamento. Anzi, può essere un’azione destinata al fallimento se non è lo stesso cliente ad aver ben compreso, prima, quali sono i suoi obiettivi e a che cosa, quindi, può servirgli l’AI”.


Una condizione che Giovanni Landi, vicepresidente dell’Istituto EuropIA e Head of Portfolio della Finix Technology Solutions, sintetizza così: “Sin qui ‘l’intelligenza’ arrivava dal fornitore di tecnologia che, attraverso le soluzioni prospettate, dava una risposta ai problemi aziendali. Oggi, se l’intelligenza artificiale è correttamente intensa, ‘l’intelligenza’ viene dal cliente, non dal fornitore. È lui a individuare nell’AI ciò che gli serve per affrontare determinati scenari. Praticamente- sostiene Giovanni Landi- c’è un cambio radicale di paradigma”.

Insieme all’interpretazione autentica di ciò che è l’intelligenza artificiale nella sua essenza: “Assolutamente non una tecnologia, neppure un machine learning come si concepisce oggi nella maggior parte dei casi, ma l’apice del tentativo tecnologico di riprodurre lo spirito umano. È, perciò, un’avventura intellettuale, che ha come scopo la riproduzione del pensiero umano”. Ne consegue che, ed è lo spirito che anima l’attività di formazione e divulgazione dell’Istituto EuropIA, “per utilizzare l’AI non è necessario essere tutti informatici. Questi, insieme ai matematici, sono necessari e continueranno a esserlo per costruire gli algoritmi, ma questa competenza non è indispensabile per i fruitori”.

Ecco perché l’Istituto ritiene strategica un’informazione/formazione “di stampo umanistico, piuttosto che lasciata in mano alle aziende informatiche”, sottolinea Landi, “pena il terzo fallimento del decollo dell’AI, come è già accaduto per due volte nel corso della storia recente. O alle persone risulterà evidente che essa è una possibilità per potenziare le proprie capacità o, viceversa, la vedranno come un pericolo e ne decreteranno la terza sconfitta della sua storia”.

Per far sì che i tecnici e i manager di domani entrino nel mondo del lavoro con una corretta conoscenza dell’AI e del rapporto da instaurare con questa dimensione dell’innovazione, Infostar ha deciso di andare all’origine e di coinvolgere EuropIA in un progetto educativo rivolto agli studenti dell’Istituto tecnico informatico e meccatronico Bearzi di Udine. Nel corso del prossimo anno scolastico gli allievi si confronteranno con Marco e Giovanni Landi e con la visione sull’intelligenza artificiale veicolata da EuropIA, con uno sguardo che sia anche “umano ed etico”, conclude l’imprenditore Feregotto.

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