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A Ferrara scontro Cgil-Snami sul pronto soccorso di Argenta

Fp: "Medici d'emergenza non lavorano, radiarli; La replica: "Assurdo"

Pubblicato:08-06-2022 18:34
Ultimo aggiornamento:10-06-2022 08:19

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FERRARA – E’ scontro tra sindacati a Ferrara per i problemi al Pronto soccorso di Argenta, elencati dagli infermieri della struttura in una lettera inviata nei giorni scorsi ai vertici della sanità provinciale. Come riporta il quotidiano La Nuova Ferrara, tra le criticità c’è anche il caso di tre medici di emergenza territoriale, in convenzione dal 2008 per supportare il lavoro delle ambulanze (in caso di codice rosso) e dello stesso Pronto soccorso. L’accordo è però scaduto e, in attesa del rinnovo, i tre medici starebbero limitando le proprie attività al solo lavoro in ambulanza, e non più anche in Pronto soccorso. Per la Fp-Cgil, però, questo comportamento “è gravissimo”, al punto che il sindacato è arrivato a chiedere all’Ordine dei medici la radiazione dei tre professionisti dall’albo. Una richiesta che fa montare su tutte le furie lo Snami.

“I medici di emergenza territoriale di Ferrara hanno da tempo comunicato che le precedenti intese contrattuali, scadute, non sono rinnovabili a quelle condizioni- afferma il sindacato di categoria- condizioni nelle quali questi medici, per colpa delle firme di altre sigle oggi non maggioritarie, hanno di fatto lavorato come fossero dipendenti ma senza Tfr, tredicesima, stesso numero di giorni di ferie, benefici 104 e congedi parentali, con diverse decine di migliaia di euro in meno nel costo azienda rispetto alla stessa posizione lavorativa”. La convenzione, tra l’altro, “è studiata per il 118 e non per coprire un organico ospedaliero carente o fuggito a causa della disorganizzazione- ricorda lo Snami- i medici convenzionati non hanno nemmeno i titoli di legge per svolgere il concorso per quella posizione e, anche peggio, la legge vieta loro espressamente di partecipare ai corsi per acquisire quei titoli”.

Il sindacato quindi assicura: “I medici del 118 lavorano come sempre, non incrociano le braccia, ma essendo abolita la schiavitù, svolgono i compiti e le funzioni per i quali sono correttamente inquadrati, contrattualizzati, pagati e assicurati. Principi base di tutela dei lavoratori che è paradossale che proprio la Cgil oggi disconosca, invocando l’intervento dell’Ordine professionale quasi fosse il braccio armato a servizio della Fp-Cgil, per costringere altrui iscritti ad accettare condizioni lavorative, economiche e organizzative capestro, che una normale contrattazione non potrebbe imporre”. In ogni caso, manda a dire lo Snami, se l’Ausl “chiederà con serietà di intenti di svolgere compiti ulteriori rispetto quelli contrattualmente previsti, basterà civilmente negoziarli chiudendo le trattative ormai nell’etere da oltre sei mesi”.


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