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Bloccato lo striscione Uil contro Salvini- Di Maio, la Questura: “Nessuna censura”

"Già in precedenti ed analoghe situazioni non è stata consentita l’esposizione di manifesti e di striscioni nel medesimo posto"

Pubblicato:08-06-2019 12:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:23
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ROMA -La Digos blocca uno striscione “ironico” nei confronti di Matteo Salvini portato in piazza del Popolo a Roma dove è in corso la manifestazione sul pubblico impiego. A denunciarlo la Uil Fpl. Nello striscione sono raffigurati i due vicepremier, Di Maio e Salvini. “Mattè, dicono che mettese contro il sindacato porta male”, esclama Di Maio nei confronti dell’alleato di governo. “Sì Gigino- risponde Salvini- infatti mi sto portando avanti col lavoro”.
“Solo uno striscione ironico. Volevamo metterlo al Pincio perché molto grande-spiega Michelangelo Librandi, segretario generale della Uil Fpl- ma ci hanno bloccati, poi abbiamo provato a metterlo per strada ma è intervenuta la Digos dicendo che visto che era contro i due vicepremier questo striscione non poteva essere aperto. Lo abbiamo portato qui in piazza del Popolo al gazebo e mi dicono che ci sono persone della Digos che ci piantonano perché non lo dobbiamo aprire”.

LA REPLICA DELLA QUESTURA

La questura di Roma interviene con una nota in merito a quanto riportato nelle ultime ore da alcune agenzie di stampa, su un presunto “blocco di uno striscione contro di Maio e Salvini”. “Questa mattina- precisa il comunicato- personale impiegato nel servizio di ordine pubblico, predisposto in occasione della manifestazione in favore del rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti pubblici, ha esortato alcuni manifestanti, appartenenti al sindacato della UIL, a rimuovere uno striscione posto su una parete di interesse storico culturale, sita in via Adamo Mickiewicz, nei pressi del Pincio. Nessuna valutazione è stata fatta circa l’aspetto contenutistico, ma, si è ritenuto che lo striscione fosse lesivo del decoro paesaggistico, così come previsto dall’art.49 del Codice dei Beni Culturali e del paesaggio, dove espressamente si vieta il collocamento o l’affissione di cartelli o altri mezzi di pubblicità sugli edifici e nelle aree tutelate come Beni Culturali”. Si legge ancora nella nota della Polizia che “e’ inoltre prevista una comunicazione preventiva ai competenti uffici del Comune nel caso in cui si voglia procedere a tali esposizioni che, nella circostanza, non è stata effettuata, così come confermato dagli uffici capitolini. Lo striscione è stato poi ripiegato autonomamente dai manifestanti e lasciato nella loro libera disponibilità. Giova precisare  che già in precedenti ed analoghe situazioni non è stata consentita l’esposizione di manifesti e di striscioni nel medesimo posto.Pertanto- conclude la Questura di Roma- è evidente come non si sia trattato di alcun atto di censura, come erroneamente da alcuni denunciato”.

SALVINI: FACCIO GUERRA ALLA MAFIA, NON AGLI STRISCIONI

“Mi occupo di lotta alla mafia, alla camorra, alla droga, ai trafficanti di esseri umani e non faccio guerre agli striscioni. Infatti ce ne sono ovunque e di ogni tipo. Ho dato indicazioni, già nelle scorse settimane, di non intervenire. Rispetto ovviamente la scelta della Questura di Roma cosi’ come rispetto le forze dell’ordine che proteggono gli italiani dalla mattina alla sera”. Così il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini.


DI MAIO: MAI CHIESTO RIMOZIONE STRISCIONE, VIVA LIBERTÀ

“Giusto per chiarire e senza alcuna polemica: non ho mai chiesto e non mi sarei mai sognato di chiedere la rimozione di uno striscione che, ironicamente e pacificamente, critica il governo”. Così Luigi Di Maio, vice premier e ministro del Lavoro, su Facebook. “La libertà di pensiero vale sempre. Questo è un principio che, come MoVimento 5 Stelle, per primi, abbiamo sempre difeso e che continueremo a difendere. Che ad esporlo siano le sigle sindacali o chiunque altro non importa, ognuno ha il diritto di esprimere le proprie idee nel rispetto del decoro e della legge. Lo dice la nostra Costituzione e non dobbiamo dimenticarlo. A dimostrazione di quel che dico, quello striscione lo espongo io. Eccolo. Evviva la libertà”, conclude pubblicando la foto dello striscione.

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