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VIDEO | FOTO | La ‘x’ è il segno dove.. protestare: Bologna docet

Sotto il palazzo della Regione è andato in scena il presidio "Make the rich pay", rigorosamente con il rispetto di tutte le distanze di sicurezza previste per il Covid-19

Pubblicato:08-05-2020 17:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:17
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BOLOGNA – Insieme ai primi allentamenti delle restrizioni della fase 2 dopo il lockdown, ricominciano anche lotte e i presidi sindacali, anche questi nel nome della salute pubblica e del distanziamento sociale. Accade a Bologna, in occasione del presidio “Make the rich pay” promosso da Adl Cobas, Si Cobas e Sgb sotto la sede della Regione Emilia-Romagna a fronte della crisi economica scoppiata dall’inizio dell’epidemia del Covid-19. La protesta infatti si è svolta seguendo le norme di protezione e distanza: sul terreno infatti sono state posizionate delle croci per tenere a distanza di sicurezza anti-contagio i manifestanti.















































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In più di 200 tra educatori sociali e del doposcuola in appalto, riders, facchini dello spettacolo e della logistica, lavoratori del turismo, inquilini, medici specializzandi che hanno risposto all’appello, si sono trovati così, provvisti di mascherine, a esprimere il proprio dissenso seguendo le norme anti-contagio: la nuova frontiera della protesta in un mondo che dovrà rimanere sempre all’erta per evitare una nuova diffusione del virus.

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