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Edilizia, sds Michelotti: “Sanatoria, non condono”

SAN MARINO - Non chiamatelo condono. Da Palazzo Pubblico, nell'appuntamento

Pubblicato:08-05-2017 17:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:12

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SAN MARINO – Non chiamatelo condono. Da Palazzo Pubblico, nell’appuntamento settimanale del congresso di Stato con la stampa, il segretario di Stato per il Territorio, Augusto Michelotti, annuncia il deposito in Segreteria istituzionale del Testo unico delle leggi edilizie in materia urbanistica e la sua prima lettura nel Consiglio grande e generale di maggio. Michelotti va subito al dunque, ovvero alle critiche già piovute dalla minoranza sul provvedimento. In primis sull’articolo 161, ovvero la “sanatoria straordinaria sugli abusi edilizi. “Non è un condono, ovvero un regalo”, puntualizza subito. E va fatta perché “dobbiamo ripartire dal punto zero“, in vista del Piano regolatore generale, aggiunge. È poi certamente una iniziativa “per fare cassa”, perchè lo Stato prenderà gli oneri di concessione che “non ha mai potuto incassare”. Anche se una stima precisa non è possibile farla, precisa Michelotti, quella circolata nei giorni scorsi- 20 milioni di euro di introiti derivati dalla sanatoria- “può essere giusta, anche se grossolana”. Il segretario prima di tutto prende le distanze dalla parola condono perchè l’iniziativa prevista “non è un regalo”, e poi perchè “le sanatorie non si fanno a casaccio ma con logica e senso, se ce l’hanno, si fanno”. E questo è il caso dell’articolo 161 del Testo unico, secondo il segretario di Stato: “Personalmente sono sempre stato contrario alle sanatorie, ma a quelle tout court”, perché “si fanno solo in momenti topici– puntualizza- che corrispondono alle emanazioni di strumenti di programmazione”, come in questo caso, perchè precederebbe il Prg. Si deve infatti “arrivare al punto zero- manda a dire- in modo che il territorio possa poi essere declinato in modo totalizzante”. In questo senso, nel nuovo Testo unico è stato eliminato il precedente articolo 179, spiega Michelotti, perchè prevedeva una “precedente sanatoria in itinere, permanente”, ovvero “dopo 20 di abuso anche grave- prosegue- si poteva mettere tutto in regola”. La sanatoria straordinaria inoltre non “perdona” i casi più gravi.

“Tra gli edifici oggetti di sanatoria- chiarisce Michelotti- non sono inclusi quelli costruiti in zona non edificabile, quindi agricola“. Ce ne sono una quindicina sul territorio sammarinese, aggiunge il segretario di Stato. Altri edifici non inclusi nella sanatoria sono quelli che avrebbero dovuti essere demoliti, secondo l’attuale Prg, per essere poi sostituiti con nuove costruzioni. Diversamente: “Molti hanno costruito il nuovo senza smantellare il vecchio“, spiega Michelotti. Questi casi sono piuttosto frequenti, “ce ne sono diverse decine“, secondo i segretario di Stato”. Sanatoria o meno, il segretario di Stato è consapevole che la situazione dell’edificato nel Paese resta “caotica”: eppure “Di tutto l’edificato in più rispetto la programmazione- spiega- il 90% è in regola, grazie a leggi capestro e interpretazioni fantasiose”. Una seconda critica avanzata dalle opposizioni riguarda la tempistica del Testo unico: nell’ultimo incontro con i gruppi consiliari, il Partito socialista non si è presentato, spiega Michelotti, perché “il provvedimento viene fatto separatamente dal Prg”. L’idea di unire i due progetti è stata rigettata anche dallo Studio Boeri, motiva il segretario. “Sono due provvedimenti su piani paralleli e che solo in alcuni punti si toccano“, spiega. Il Prg è una legge di indirizzo, mentre il Testo unico “regolamenta tutto il resto- spiega- per esempio le commissioni, gli espropri” e comunque per noi “il Prg prevale sul Testo unico”. Quest’ultimo è una legge “in gestazione da tre anni” e a cui “abbiamo dato un impulso nuovo”. Michelotti infine assicura che c’è stato ampio confronto con le forze politiche, le categorie economiche, le giunte di Castello e gli ordini dei professionisti del settore: tutti sono stati informati sui nuovi contenuti di “una legge che tende rimettere a posto una normativa ‘colabrodo’ e non più garante di niente, scavalcata da decine di sentenze in tribunale e quindi snaturata nella sua vera identità”. Michelotti infine assicura che chi non coglierà l’occasione per denunciare eventuali abusi, corre il rischio di essere perseguito con nuove sanzioni piuttosto pesanti: “Saranno progressive- assicura- ogni 3 mesi si moltiplicano per valore e arrivati a 18 è prevista l’ipoteca di Stato su beni non sanati”.


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