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Giordania, inaugurata sede Aics. Frigenti: “Scelta strategica”

Il nuovo ufficio garantirà un coordinamento costante con le autorità locali

Pubblicato:08-05-2017 12:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:11

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AMMAN (Giordania) – La conferma di un legame con la Giordania sempre più forte e anche il segno della determinazione ad “alzare l’asticella” in un tempo difficile, avvelenato dalle conseguenze del conflitto in Siria: è stata presentata così oggi la sede inaugurata ad Amman dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics). A sottolineare il rilievo dell’apertura dei nuovi uffici, funzionali a un coordinamento costante con le autorità locali, è stato anzitutto il direttore Laura Frigenti: “La scelta di inaugurare ad Amman la nostra prima sede testimonia l’importanza strategica della Giordania per la nostra Cooperazione e la volontà di offrire un sostegno davvero forte”. Centrale nel discorso, pronunciato all’indomani dell’apertura al pubblico nel Comune di Sabha e Al Dafyaneh di un parco intitolato a Lampedusa, la vicinanza e per certi verso lo spirito che accomuna i due Paesi. “Entrambi”, ha sottolineato Frigenti, “sono in prima fila nell’affrontare i nodi delle migrazioni e dell’accoglienza ai profughi”. Un aspetto evidenziato anche da Imad Fakhoury, ministro giordano per la Pianificazione e la cooperazione internazionale, oggi ospite di Aics. “Questo ufficio consentirà di rafforzare ancora i nostri rapporti” la premessa: “L’Italia è sempre stata un alleato chiave per la Giordania e ora comprende i bisogni crescenti causati dai conflitti nella regione e in particolare dall’afflusso dei rifugiati siriani”.

Sulla stessa linea Michele Morana, il direttore della nuova sede: “Sentiamo”, ha detto oggi, “che la Giordania è un partner decisivo per lo sviluppo dell’area mediorientale nel suo complesso”. L’assunto condiviso è che gli almeno 657 mila profughi siriani censiti oggi dall’Onu, nuova ondata dopo quelle palestinese e irachena, stanno mettendo alla prova la tenuta economica e sociale della Giordania. Lo ha evidenziato anche l’ambasciatore d’Italia ad Amman, Giovanni Brauzzi. Convinto che l’apertura della sede segni un passaggio chiave dopo il memorandum d’intesa siglato dai governi di Italia e Giordania il 9 marzo scorso. “Un documento – sottolinea il diplomatico – che rilancia gli investimenti per la cooperazione nel rispetto degli impegni assunti alla Conferenza di Londra del febbraio 2016 per far fronte alle conseguenze della crisi siriana”.

dal nostro inviato Vincenzo Giardina, giornalista professionista


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