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La proposta di Oliverio: “Reddito minimo universale contro la povertà”

[caption id="attachment_8496" align="alignleft" width="300"] M. Oliverio[/caption] COSENZA - Una riforma

Pubblicato:08-05-2015 14:30
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:19

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M. Oliverio

M. Oliverio

COSENZA – Una riforma del welfare, e l’istituzione di un reddito minimo universale. Anche Mario Oliverio, intervenendo al convegno ‘Reddito minimo, una scelta riformista contro la povertà’, a Cosenza, chiede un intervento immediato contro la povertà. Un tema che riguarda il sud e in particolar modo la Calabria. “Siamo in presenza di un allargamento delle povertà – dice il Presidente della Regione Calabria – Un fenomeno che coinvolge e morde anche ceti sociali prima d’ora non interessati. Corrode la società in senso più largo. Un problema che non possiamo eludere con una risposta di bilancio. Richiede una iniziativa adeguata. Il cuore di questo problema è la coesione sociale”. E allora, secondo il governatore calabrese, bisogna “alimentare un confronto nel paese. Dobbiamo aprire un grande discussione. Questo è il tema per una effettiva riforma del welfare. Non bisogna concepirla come una operazione di carattere assistenziale, ma come ricollocazione, come questione centrale della vita del paese. Anche nella articolazione territoriale che esprime. La povertà interessa in grande misura il Mezzogiorno, il 60 per cento dei poveri è concentrato al sud, una parte del paese che però non è il 60 per cento della popolazione, ma solo il 33 per cento. Siamo in presenza di una tendenza che ne ha determinato una rapina di risorse al sud, senza soluzione di continuità. Qui abbiamo avuto una incapacità delle classi dirigenti nell’utilizzo delle risorse, è vero, ma questa argomentazione è stata usata non per rimuoverne le ragioni, ma a danno del mezzogiorno. Per esempio abbiamo l’articolo 12 della Legge di stabilità diventato comma 122 al momento della fiducia, che prevede che le risorse non spese, quelle del Pac, dalle regioni del sud al 30 settembre 2014 vengano ricollocate in un fondo unico e non riprogrammate verso il sud. Un dato inaccettabile, che aggiunge al danno anche la beffa. Solo per la Calabria parliamo di 360 milioni di euro per la Calabria. Capisco che si possano assumere iniziative di supplenza da parte dello Stato, ma sempre indirizzate verso il nostro territorio”.

“Una misura come il reddito minimo- continua Oliverio- viene finanziata da una riforma degli ammortizzatori sociali, ma è necessaria anche una aggiunta di risorse. E non è difficile reperirle. Non solo in termini di fiscalità, ma anche attraverso risorse non utilizzate. Le risorse europee destinate al paese, non solo in Calabria, non sono state utilizzate. E’ un dato nazionale. E allora perché non pensare a misure che consentano la contrattazione con l’Europa per usare almeno una quota dei fondi Ue per misure come quella del reddito minimo? Sarebbe un aiuto formidabile all’economia, alimentando i consumi interni e mettendo in moto un processo virtuoso”. “In una regione come la nostra- dice ancora il governatore calabrese- dove ancora di più la sofferenza sociale è concentrata e si coglie camminando per le strade, stiamo facendo uno sforzo in questa direzione, anche pensando di usare alcuni strumenti che non sono la panacea ma che sono piccole nicchie, come Garanzia Giovani e il fondo unico per l’occupazione. Stiamo lavorando per mettere a punto un piano straordinario del lavoro, pensiamo che la programmazione dei fondi europei 2014/20 debba avere il lavoro come obbiettivo centrale. E’ chiaro che però serve una misura di contrasto alla povertà. I tempi per allargare la base occupazionale sono determinati dai processi, e le condizioni di vita di migliaia di famiglie in assoluta indigenza non possono aspettare questi tempi. Serve una riforma universale, finalizzata al lavoro. Come Regione saremo in trincea, è il tema della nostra terra”.


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