NEWS:

A Venezia la rinascita delle Procuratie vecchie, Zaia: “Giorno storico”

Riaperto al pubblico il palazzo delle Procuratie Vecchie in piazza San Marco, dopo un restauro durato 5 anni

Pubblicato:08-04-2022 17:35
Ultimo aggiornamento:08-04-2022 17:35

venezia_palazzo_procuratorie
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

VENEZIA – Il palazzo delle Procuratie Vecchie in piazza San Marco a Venezia rivive: ha aperto oggi al pubblico dopo un complesso lavoro di recupero durato cinque anni, voluto da Generali e curato dall’architetto David Chipperfield. E così è stato “svelato e valorizzato il patrimonio dell’edificio, uno dei capolavori dell’architettura veneziana del XVI secolo, chiamato ad un nuovo scopo sociale”, esulta l’amministrazione. L’edificio con oltre 500 anni di storia, che si estende lungo l’intero lato nord della Piazza, dalla Torre dell’Orologio al Museo Correr, sarà la casa della fondazione The Human Safety Net: l’iniziativa, attiva a livello mondiale, che ha l’obiettivo di liberare il potenziale delle persone vulnerabili affinché possano migliorare le condizioni di vita delle loro famiglie e delle comunità.

Le Procuratie Vecchie sono legate in maniera indissolubile alla storia di Venezia e delle Generali– afferma Philppe Donnet, ad di Generali, annunciando anche la partnership con il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo- proprio qui nel 1832, poco dopo la fondazione della nostra società a Trieste, furono aperti questi uffici per le operazioni italiane del gruppo. La riapertura delle Procuratie Vecchie rappresenta un momento storico sia per la comunità locale sia per quella internazionale. A distanza di cinque secoli, questo palazzo iconico, recupera anche parte della missione originaria dei Procuratori: aiutare i più deboli della società. Sarà un luogo di dialogo e di scambio di idee, uno spazio aperto a tutti, che supporta pienamente anche il progetto di rendere Venezia la capitale mondiale della sostenibilità”.

Il restauro ha riguardato la riqualificazione del primo e del secondo piano dove si trovano gli uffici di Generali, la riorganizzazione dell’accessibilità e della fruibilità con l’inserimento di una nuova circolazione verticale e il rinnovamento del terzo piano, con accesso pubblico agli spazi espositivi e a quelli di lavoro, ambienti per eventi e l’auditorium per simposi, congressi ed eventi. Nello spazio attorno al quale si sviluppa la scala monumentale delle Procuratie Vecchie ecco l’installazione monumento di Edoardo Tresoldi. “Una sfida complessa e gratificante- dice Chipperfield- che ci riconnette con il potere dell’architettura sia come sostanza fisica sia come processo di collaborazione”. Un intervento di riqualificazione che fa parte di un più ampio restauro riguardante l’intera area Marciana, che ha interessato nel 2019 anche il recupero dei Giardini Reali.


Il terzo piano dell’edificio ospita l’esposizione “A World of Potential”, a metà tra un museo della scienza e della tecnologia e un’esperienza antropologica, che -è stato evidenziato- “offre ai visitatori la possibilità di comprendere e connettersi con il proprio potenziale, esplorando i punti di forza del proprio carattere, e per vedere le migliori qualità nelle altre persone”. La mostra sarà aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10 alle 19. I residenti del Comune e della Città metropolitana di Venezia potranno visitare i rinnovati spazi (ingresso Piazza San Marco, 119) in anteprima il 9, 10 e 11 aprile e poi successivamente fino al 31 agosto esibendo un documento di identità attestante la residenza nella Città metropolitana, il libretto universitario o la tessera studenti in corso di validità o il possesso della carta Venezia Unica.

La cerimonia di apertura si è svolta questa mattina. C’erano i ministri della Cultura, Dario Franceschini, del Turismo, Massimo Garavaglia, della Pubblica amministrazione Renato Brunetta oltre al presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. A rappresentare la città, il sindaco Luigi Brugnaro, il vice Andrea Tomaello, l’assessore al Turismo Simone Venturini. A fare gli onori di casa il presidente e l’amministratore delegato del gruppo Generali, Gabriele Galateri e Philippe Donnet, insieme a Emma Ursich, Segretario generale di The Human Safety Net. Ad aprire la cerimonia il tradizionale alzaremi, un inno dedicato alla città, un’esposizione di bandiere, rivisitate in chiave moderna, sulla facciata delle Procuratie Vecchie e il taglio del nastro.

Una città intera ha voluto che questo progetto andasse avanti, seguendolo passo dopo passo- ha Brugnaro nel ringraziare le autorità presenti e tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato- La Fondazione The Human Safety Net è l’espressione dell’accoglienza che i veneti e i veneziani hanno sempre dimostrato nel mondo. Quella odierna non è solo l’inaugurazione di un luogo, ma di un progetto di città che si rimette in gioco. Il ritorno di Generali in centro storico è un grande segnale di recupero economico della città antica. Spero di avervi vicino in tante altre iniziative”.

ZAIA: “GIORNO STORICO”

“Abbiamo inaugurato questa mattina a Venezia il palazzo delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco, che per la prima volta in 500 anni saranno aperte al pubblico. Un’opera faraonica, una piazza nella piazza, una agorà: da oggi infatti piazza San Marco è più grande. E il leone alato, simbolo del Veneto, della Serenissima e delle Generali dal 1848, è sempre più al centro del mondo”. Con queste parole il presidente del Veneto, Luca Zaia, è intervenuto all’evento realizzato dalle Assicurazioni Generali, proprietarie dell’immobile, che hanno sostenuto il restauro dei 12.400 metri quadrati dei tre piani dell’edificio. Un cantiere durato cinque anni sotto la guida di David Chipperfield. Le Procuratie diventeranno la casa della Fondazione The Uman Safety Net, uno spazio all’insegna dell’inclusione, dell’innovazione e della sostenibilità, e della fondazione “Venezia capitale mondiale della sostenibilità”, progetto inserito nel Pnrr e portato avanti dalla Regione Veneto.
“Oggi è una giornata storica- ha continuato il governatore del Veneto- uno di quei giorni in cui vale la pena dire ‘io c’ero’, perché quello che, dobbiamo dircelo, era un cadavere eccellente, adesso diventa una icona internazionale. Spero che questa opera diventi un laboratorio per i nuovi restauri degli edifici vincolati di Venezia”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it