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Imprese, commercialisti impegnati nel contrasto alle mafie in cerca di guadagni

Lo ricorda Matteo De Lise, presidente dell'Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, aprendo il webinar 'Strumenti di prevenzione e ritorno alla legalità'

Pubblicato:08-04-2021 16:50
Ultimo aggiornamento:08-04-2021 16:50
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NAPOLI – “Con la pandemia, le mafie si sono avvicinate alle attività economiche per trovare nuove fonti di guadagno. Per contrastare questo fenomeno è decisivo il ruolo dei dottori commercialisti, che sono uno strumento di legalità al fianco delle imprese. Lo vogliamo urlare a gran voce: dove c’è legalità c’è un commercialista. Un’ovvietà per chi opera nel settore, ma evidentemente non per chi parla di commercialisti come “manovali” della malavita. Quest’ultima è un’affermazione assurda che non tiene conto, tra l’altro, delle modifiche normative che hanno equiparato le responsabilità del professionista a quella dell’imprenditore. Oggi il nostro ruolo è importante e rischioso, in pratica è quasi un’attività sociale più che economica”. Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, aprendo il webinar ‘Strumenti di prevenzione e ritorno alla legalità’.

“Sette anni fa come Unione giovani commercialisti abbiamo istituito la commissione sul Diritto penale dell’economia, approfondendo temi per noi molto importanti”, evidenzia Sonia Mazzucco, vicepresidente dell’Ungdcec. “Questo percorso ci ha portato a crescere – ha aggiunto -, riuscendo ad analizzare tutti gli aspetti e le problematiche di questo ambito, per la nostra categoria davvero molto importante. Ma c’è ancora molto da fare”. Catello Maresca, sostituto procuratore generale di Napoli, ha affermato che “purtroppo oggi, in un momento di crisi economica e sociale, le organizzazioni mafiose trovano terreno fertile per attrarre a sé gli imprenditori. Troppo spesso ciò avviene attraverso la complicità di un mondo grigio che accompagna questi processi. Credo che i commercialisti, con i magistrati e le forze dell’ordine, rappresentino e, debbano sempre più rappresentare in questo senso, un vero baluardo di legalità”.

Per Valeria Giancola, consigliera nazionale dei commercialisti italiani, “in questa materia così specifica e delicata l’inserimento dei giovani è ancora troppo difficile. Spesso per altre esigenze vengono nominati professionisti giudicati esperti della materia, e questa è una grande barriera: magari i giovani professionisti non avranno esperienza, ma hanno grande voglia di crescere”.

Livia De Gennaro, magistrato della sezione Fallimentare del Tribunale di Napoli, ha rimarcato come la crisi di liquidita’ stia mettendo a dura prova anche le imprese sane, che sono sempre più a rischio di infiltrazioni malavitose: “Particolare attenzione al fenomeno dell’usura – ha evidenziato -, che desta grande preoccupazione”.


Al webinar hanno partecipato anche Gaetano Calogero Paci (procuratore aggiunto della Repubblica al Tribunale di Reggio Calabria); Massimo Urbano (sezione IV penale Misure di Prevenzione presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere); Carolina Rumboldt (presidente Commissione Ungdcec Diritto Penale dell’Economia); Paolo Florio, tesoriere Fondazione Centro Studi Ungdcec; Giovanni Lanza, dottore commercialista e amministratore giudiziario; Vincenzo Caterino (segretario commissione Ungdcec Diritto Penale dell’Economia).

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