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Associazione genitori con figli audiolesi denuncia: gli insegnanti rifiutano le mascherine trasparenti

Luisa Mazzeo, presidente di Agfa di Bologna, segnala che molti docenti ritengono che le mascherine trasparenti non siano a norma, e quindi non le indossano togliendo ai bambini sordi la possibilità di percepire la lettura labiale

Pubblicato:08-04-2021 16:40
Ultimo aggiornamento:08-04-2021 16:40

mascherine trasparenti sordi
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BOLOGNA – Le mascherine trasparenti, che consentono alle persone sorde di leggere il labiale, sono a disposizione del personale scolastico. Ma ci sono insegnanti e altre figure a contatto con gli alunni che si rifiutano di utilizzarle ritenendole non a norma: a segnalarlo è Luisa Mazzeo, presidente dell’Associazione genitori con figli audiolesi (Agfa) di Bologna aderente alle Famiglie italiane associate per la difesa dei diritti degli audiolesi (Fiadda).

Mazzeo ha partecipato oggi a una commissione del Consiglio comunale di Bologna dedicata all’inclusione scolastica dei disabili nel contesto della pandemia Covid. Nel caso degli alunni sordi, “per quel che so le famiglie li hanno tenuti a casa“, afferma Mazzeo. Tra le criticità c’è il fatto che “purtroppo non è stato ancora risolto il grosso problema delle mascherine per i ragazzi sordi”, continua la presidente dell’Agfa: in particolare, “abbiamo diverse segnalazioni di personale docente ma anche di altro genere, ad esempio logopedisti o altri, che rifiutano di utilizzare le mascherine trasparenti perché non sono ritenute a norma“. Per Mazzeo, però, “bisogna assolutamente a capire che intanto è fondamentale che un bimbo sordo possa percepire la lettura labiale”.

La ministra per le Disabilità, Erika Stefani, “già un mese fa ha detto che su questo tema si stava muovendo con il nuovo commissario- aggiunge Mazzeo- e che era stato individuato un tipo di mascherina omologato, ma non siamo ancora riusciti a capire qual è e se c’è un tipo particolarmente suggerito, visto che ormai sono diverse le mascherine trasparenti, che possa essere in qualche modo non dico imposto, perché è un brutto termine, ma comunque fatto utilizzare a tutti”. Questo “sarebbe veramente un aiuto notevole per i ragazzi e i bimbi sordi”, sottolinea Mazzeo. La presidente dell’Agfa “ha ragione, questa è una delle questioni che effettivamente ancora non hanno visto una soluzione”, dichiara la consigliera comunale Federica Mazzoni (Pd).


“Può essere ci sia qualcuno che rifiuta di metterle ma le mascherine trasparenti vengono fornite sia agli operatori comunali che a quelli delle coop che si occupano dell’integrazione scolastica”, assicura Sandro Bastia, responsabile dell’unità Supporto al sistema scolastico dell’Area educazione del Comune di Bologna. L’Agfa “ha sollevato il tema tante volte. Ma chi la deve risolvere questa cosa?”, afferma Mara Baraldi, responsabile dell’area Integrazione dell’Ufficio scolastico di Bologna: “A noi risulta ci siano mascherine che possono essere utilizzate, poi che non siano a norma non ci risulta, sarà l’autorità sanitaria che dovrà esprimersi“.

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