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Bassetti: “Su AstraZeneca Ema lascia scegliere Paesi Ue, sbagliato e sconcertante”

“Il picco della terza ondata è stato raggiunto ormai quasi in tutta Italia. Dovremmo vedere, nelle prossime due settimane, una riduzione significativa di ricoveri ospedalieri e anche decessi"

Pubblicato:08-04-2021 15:44
Ultimo aggiornamento:08-04-2021 15:44

matteo bassetti
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GENOVA -“Ieri Ema ha deciso di non decidere, lasciando ai vari paesi dell’Unione la scelta di cosa fare sul vaccino di Astrazeneca. Trovo la scelta sbagliata e sconcertante, che sarà foriera di ulteriori polemiche e critiche”. Lo scrive su Facebook il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti.
“Lasciare i singoli Paesi europei con il cerino in mano nella decisione su cosa fare con Astrazeneca, allontana ancora di più la gente dalle istituzioni e dall’Europa stessa- sostiene l’infettivologo- credo che la credibilità di questo vaccino sia purtroppo compromessa nell’opinione pubblica. Occorre farsene una ragione e bisogna soprattutto trovare soluzioni alternative anche in autonomia rispetto all’Europa stessa”. Per quanto riguarda la campagna vaccinale, aggiunge il presidente della Società italiana di terapia antinfettiva, “cerchiamo di guardare al bicchiere mezzo pieno: Astrazeneca, che rimane un ottimo vaccino per il quale i benefici superano di molto i rischi di eventi avversi, va bene per chi ha più di 60 anni. Concentriamoci su tutti quelli che hanno più di 60 anni e vacciniamoli tutti nel più breve tempo possibile. Poi, penseremo a quelli più giovani”.

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BASSETTI: “TERZA ONDATA AL PICCO, IN DUE SETTIMANE CALO”

Il picco della terza ondata è stato raggiunto ormai quasi in tutta Italia, il tasso di positività dei tamponi è sceso al 4% e dovremmo vedere, nelle prossime due settimane, una riduzione significativa di ricoveri ospedalieri e anche decessi”, scrive Bassetti su Facebook. “Risultati ottenuti non certo grazie alla zona rossa pasquale unica- sostiene l’infettivologo- ma grazie alle misure di contenimento locali e alla naturale evoluzione di ogni ondata epidemica, che dura in genere tra le quattro e le otto settimane”.

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