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VIDEO | Coronavirus e isolamento: “I grandi sono senza bussola, i bimbi i più spontanei e i giovani quelli seri”

Il direttore dell'Istituto di Ortofonologia fa il punto su come le tre generazioni stiano vivendo la quarantena: i giovani battono i grandi

Pubblicato:08-04-2020 16:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:06

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ROMA – “I bambini sono stati i più spontanei nel dimostrare le loro difficoltà nel vivere questa quarantena, gli adolescenti invece i più consapevoli, mentre i peggiori sono stati gli adulti: sono loro ad aver perso di più la bussola, non volendo essere vittime di questa situazione”. Con poche parole Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) e psicoterapeuta dell’età evolutiva, tratteggia le differenti reazioni alla quarantena di bambini adolescenti e adulti.

ADOLESCENTI SERI E CONSAPEVOLI

“Siamo rimasti tutti sorpresi dal modo in cui gli adolescenti hanno saputo gestire la situazione – prosegue il terapeuta – si sono adeguati e lo hanno fatto con consapevolezza. Tutti abbiamo percepito la paura, ma loro l’hanno vissuta con molta serietà senza assumere quel comportamento da onnipotenti che normalmente gli adolescenti hanno”.


Per lo psicoterapeuta può dipendere, in parte, anche da una maggiore “semplicità nella gestione del mondo del web. Tuttavia – ripete Castelbianco – loro hanno saputo accettare la quarantena molto meglio degli adulti”.

ADULTI SPAESATI E LITIGIOSI

Quindi la bandiera nera va proprio ai ‘grandi’: “Sono stati i peggiori nel gestire l’emergenza. Non l’hanno accettata perché, nella maggioranza dei casi, non hanno l’abitudine di stare in famiglia e per la famiglia. Si sono trovati un po’ estranei all’interno della stessa casa. Stanno litigando molto“, conferma lo psicoterapeuta.

BAMBINI SPONTANEI E SENZA PAURA

I bambini a differenza degli adolescenti, “non avendo cognizione della paura, smaniano perché vedono soprattutto le difficoltà di poter vivere una vita normale”.

Molto positivo, a detta dello psicologo, è infine “l’apprendimento a distanza. Certo – avvisa – se la quantità di compiti assegnati da parte dell’insegnante diventa esagerata, o se i genitori aggiungono altri compiti a quelli del docente pensando di non far annoiare i figli, allora si verifica un problema. Questo sovraccarico – sottolinea lo psicologo – finisce per isolare maggiormente i bambini, più orientati a stare da soli davanti al computer o da soli davanti al videogioco”.

L’IDO AL FIANCO DELLE FAMIGLIE

L’équipe multidisciplinare dell’IdO offre in questo periodo di emergenza delle consulenze gratuite e mette a disposizione numerosi video tutorial per le famiglie di bambini e ragazzi affetti da disturbi globali e specifici dello sviluppo, disagio scolastico e psicologico attraverso gli sportelli ‘Ido con voi’ (sul sito www.ortofonologia.it, realizzato in collaborazione con la Società italiana di pediatria) e ‘30 psicologi in ascolto‘ nell’ambito del progetto ‘Lontani ma vicini‘ (sul sito www.diregiovani.it). Quest’ultimo rivolto anche agli insegnanti.

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