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VIDEO | Ambiente, elette cariche Snebi: Alessandro Folli è il nuovo presidente

Durigon: "Consorzi bonifica fondamentali per Made in Italy e infrastrutture"

Pubblicato:08-04-2019 13:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:20

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ROMA – Si rinnovano, nel segno della valorizzazione del lavoro interno ai consorzi di bonifica, le cariche del Sindacato Nazionale degli Enti di bonifica di irrigazione e miglioramento fondiario (Snebi), nato nel 1950 su approvazione del Consiglio Nazionale Anbi (Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e della acque irrigue). Sarà Alessandro Folli, il presidente di Anbi Lombardia, il nuovo presidente Snebi, dopo il lungo mandato di Massimiliano Pederzoli, alla guida del sindacato per 14 anni.


Durigon: “Favorevoli ai progetti di innovazione del consorzio di bonifica”

Consiglio e Collegio dei sindaci, in carica per i prossimi quattro anni, incassano l’appoggio del Governo, con il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Claudio Durigon, che, intervenendo all’assemblea del sindacato a Roma, dà la sua benedizione: “Siamo favorevoli ai progetti di innovazione del consorzio di bonifica, che deve essere incentivato per avere un ruolo centrale nella creazione delle infrastrutture e sul Made in Italy, determinante per la competitività del nostro Paese a livello internazionale”.

Vincenzi: “Su consorzi di bonifica colmare il gap tra nord e sud”

Il Paese, dichiara in apertura il presidente di Anbi, Francesco Vincenzi, “ha bisogno di noi e noi dobbiamo avere il coraggio di raccontare cosa stanno facendo i consorzi di bonifica in Italia”. Vincenzi parla di una “stagione straordinaria” quella “dei decreti del Piano nazionale di sviluppo rurale”, quella “che ci ha fatto cambiare pagina rispetto a un Piano invasi che solo grazie al nostro impegno siamo riusciti a mettere in campo”.

E punta il dito contro la politica, rea di “non aver saputo fare, per incapacità, le scelte necessarie per dare le stesse possibilità ai consorzi del Sud”. Per Vincenzi la sfida da vincere è “accorciare il Paese”, colmando il gap Nord-Sud, che “in alcuni territori ha condannato il nostro mondo a non fiorire come altrove”.

È l’irrigazione il tema centrale per il presidente di Anbi, perché “non possiamo pensare che quello che è successo nel 2017, nel 2012, nel 2006, siano eventi eccezionali”. C’è uno “strutturarsi dei cambiamenti climatici che ci mette nelle condizioni di dire che la piovosità non è più quella di un tempo- precisa Vincenzi- Gli oltre 800 milioni di euro per le infrastrutture irrigue nei prossimi anni ci faranno promotori di un’agricoltura che deve cambiare ancora di più”.

E deve cambiare a partire dalla necessità di garantire una riduzione della dispersione idrica: “Siamo un Paese in cui si raccoglie solo l’11% delle acque- avverte Massimo Gargano, segretario nazionale di Snebi- Dobbiamo mettere i territori nelle condizioni di esprimersi, perché il mondo agricolo non può essere esposto all’impossibilità di programmare come in altri settori”, convogliando le acque per fare in modo che vengano “utilizzate e riutilizzate” perché “fa bene all’ambiente, alla natura, alla biodiversità”. E “noi tenteremo di rilanciare su innovazione, mettendo al centro la multifunzionalità della risorsa e il lavoro”.

Pederzoli: “Prevenire il dissesto idrogeologico attraverso pratiche di gestione del territorio corrette”

Prevenire il dissesto idrogeologico, affrontare i cambiamenti climatici, creare innovazione e occupazione in agricoltura. I consorzi di bonifica si ritagliano un ruolo centrale nel futuro del Paese, partendo dalla vecchia regola “che prevenire è meglio che curare- sottolinea alla Dire Massimiliano Pederzoli, presidente uscente di Snebi- Occorre dotarsi anticipatamente di infrastrutture che possano consentire di accumulare l’acqua e poi distribuirla, e fare in modo, di contro, di prevenire il dissesto idrogeologico attraverso pratiche di gestione del territorio corrette, che non mettano in crisi la sua struttura fragile. Sicuramente lo Snebi su questi temi c’è- conclude Pederzoli- ed è disposto a portarli avanti finché non si daranno risposte concrete ai cittadini di questo Paese”.

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