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Indagine Gdf, Psd: “Sproporzionata e ingiustificata”

SAN MARINO - Alla luce di tutto il percorso compiuto

Pubblicato:08-04-2016 16:01
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:32

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GdfSAN MARINO – Alla luce di tutto il percorso compiuto da San Marino per entrare in white list, “l’indagine denominata ‘Torre d’avorio’ della Guardia di Finanza avviata l’anno scorso, risulta sproporzionata e ingiustificata nei contenuti e nelle modalità”. Il partito dei Socialisti e democratici, in una nota, rivendica l’impegno per aver portato il Titano “a cambiare pelle e fisiologia”. Malgrado ciò, ad oggi sta vivendo l‘incubo della raccolta di tutte le transazioni dal 2009 al 2014 con la relativa individuazione di dati anagrafici di 58 mila soggetti giuridici e fisici” che “non può che richiamare la definizione fishing expedition, pratica- puntualizzano da via Rovellino- non ritenuta corretta a livello internazionale, che va al di là di tutte le convenzioni Ocse e che utilizza l’archivio della banca tramitante tra i due stati come se fosse di sola pertinenza dell’Italia”.

san marino_lazzarini_psdIl partito di Marina Lazzarini ritiene che debba essere verificata la legittimità di tale procedura “rispetto alle stesse convenzioni in vigore con l’Italiana”. In questo contesto “risulta ancora più dubbia la spedizione di questionari a italiani residenti, spesso addirittura a residenti con doppia cittadinanza”. Dito puntato poi contro “la mancata attivazione dei canali diplomatici, in contraddizione con lo status di paese collaborativo e in white list italiana“. Per il Psd “non è questo il livello di interazione che ci si attende dalle istituzioni italiane”. Di qui la richiesta rivolta all’esecutivo del Titano a “risolvere politicamente una vicenda che sta tenendo sotto scacco la reputazione e la competitività del paese”. Inoltre, il Psd assicura infine il “massimo impegno per fare sì che le persone che hanno contributo alla crescita sana dell’economia del paese siano tutelate”.


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