NEWS:

Solo il 4% delle donne riceve informazioni sulla fertilità dopo il tumore

La conoscenza e l’informazione sono i cardini per salvare dal cancro la capacità riproduttiva delle giovani pazienti oncologiche

Pubblicato:08-04-2016 12:50
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:32

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

gravidanza

ROMA  – La conoscenza e l’informazione sono i cardini per salvare dal cancro la capacità riproduttiva delle giovani pazienti oncologiche. Ma in Italia solo il 4% delle pazienti riceve una comunicazione in merito alla possibilità di preservare la propria fertilità prima dei trattamenti oncologici. Per diffondere l’informazione su una tematica dirompente per i giovani pazienti che hanno vissuto l’esperienza di un tumore, per assisterli e accompagnarli nel delicato percorso della preservazione della fertilità, nasce a Roma la ‘Scuola di Alta Formazione in Oncofertilità’, la prima in Italia, diretta da Mariavita Ciccarone, ginecologa presso l’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma, e da Paolo Marchetti, direttore Uoc di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, Sapienza Università di Roma.

“Il nostro impegno e il nostro lavoro- spiega Ciccarone- consiste nello stare dalla parte delle donne: siamo nati come associazione con varie finalità, la più importante delle quali è preservare la fertilità nelle donne malate di cancro o affette da patologie invalidanti croniche. Queste ultime, accompagnate e seguite durante tutto il percorso della preservazione della fertilità fino alla valutazione clinica e psicologica iniziale, vengono poi indirizzate al centro di riferimento e affiancate anche successivamente. Una comunicazione tempestiva ai pazienti, in special modo alle donne, è fondamentale. Per questo, lo scopo principale della scuola sarà quello di fornire ai medici le conoscenze necessarie per informare i pazienti, soprattutto le giovani donne e le bambine, che dal cancro si può guarire. Ma che è importante, prima di tutto, preservare la capacità riproduttiva per avere la possibilità, dopo la malattia, di mettere al mondo un figlio”.


Sono numerose le opzioni che permettono di preservare la fertilità nelle donne e negli uomini che affrontano l’esperienza del tumore. Diventa, dunque, prioritario che i centri di oncologia che si occupano dell’età fertile abbiano uno specialista dedicato e in grado di organizzare un percorso specifico per ciascuna paziente in base all’età, alla patologia e alle cure oncologiche programmate. “I trattamenti oncologici, in particolare la chemioterapia- spiega Marchetti- mettono a dura prova la capacità riproduttiva di una donna e di un uomo, tant’è vero che noi oncologi siamo tenuti a seguire linee guida molto precise quando bisogna trattare nello specifico una giovane donna o una bambina”. La figura dell’oncologo, secondo Marchetti, riveste un ruolo fondamentale “essendo la prima interfaccia con i pazienti quando si affronta nell’insieme un progetto di vita; non solo spetta all’oncologo informare dettagliatamente soprattutto la donna sull’opportunità di preservare la fertilità e la possibilità di diventare madre dopo la malattia, ma di scegliere insieme ai pazienti la migliore opzione possibile. L’importanza della Scuola di Alta Formazione in Oncofertilità, che la Sapienza Università di Roma sostiene insieme all’Associazione Gemme Dormienti, sta proprio nel mettere in campo tutta la comunicazione necessaria, attraverso i medici e gli operatori sanitari per arrivare a tutti i giovani pazienti e alla gente comune”.

L’impegno dell’Associazione Gemme Dormienti è declinato su vari fronti: assistere e accompagnare le donne con tumore e malattie invalidanti croniche, attraverso un counseling dettagliato, nel percorso difficile di preservazione della fertilità; produrre materiali informativi con fumetti e brochure e realizzare eventi multimediali per sensibilizzare l’opinione pubblica; entrare nelle scuole superiori per informare gli adolescenti. La Scuola di Alta Formazione in Oncofertilità, che i promotori auspicano possa diventare permanente, è rivolta ai medici e agli operatori sanitari, prevede un corso della durata di un anno articolato in tre giorni (dal giovedì al sabato) con due moduli teorici e un modulo pratico di 20 ore ciascuno, e la partecipazione di 15 medici selezionati per divulgare le nuove frontiere nel campo dell’oncofertilità. Il corso si ripeterà nei mesi di giugno e settembre 2016. A promuoverla, in collaborazione con la Sapienza Università di Roma, è l’Associazione onlus Gemme Dormienti, presieduta da Mariavita Ciccarone, è nata nel 2011 con l’obiettivo di proteggere la fertilità nei pazienti oncologici e affetti da malattie croniche invalidanti, in particolare donne. L’iniziativa è resa possibile grazie a una donazione liberale di Merck&Co. tramite la sua consociata italiana MSD.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it