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Def. Nardella smorza la polemica con Renzi. Ma si chiede: “Perchè a Firenze tagli del 23% e a Bologna solo del 5%?”

FIRENZE  -  Sui nuovi tagli agli enti locali siamo

Pubblicato:08-04-2015 09:01
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:14

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nardella1FIRENZE  –  Sui nuovi tagli agli enti locali siamo al Nardella contro Renzi? “Lo voglio dire molto chiaramente: assolutamente no. Io prendo le distanze da una polemica sterile e controproducente, proprio in un momento in cui l’Italia sta uscendo dalle secche”. La domanda è di Gianni Minoli, la risposta del sindaco di Firenze, Dario Nardella, ospite a “Mix 24” su Radio 24. Il tema è quello dei tagli a Comuni e Città metropolitane annunciato dal governo e confermato nel Def che ha messo sul piede di ‘guerra’ i sindaci italiani. “Io non critico la politica del governo, che ho sempre condiviso fin dall’inizio. Ieri- continua Nardella- ho ascoltato Renzi sul Def e sono d’accordo sul fatto che ciascuno debba fare la sua parte: tutti devono fare sacrifici”.

Il “punto”, spiega, “non è la decisione di tagliare i trasferimenti agli enti locali”, ma “la ripartizione dei sacrifici”. Un “tema che ho posto in Anci e che dirò anche domani: non ho nulla contro gli amici bolognesi, ma è comprensibile che la Città metropolitana di Bologna abbia il 5% dei tagli e quella di Firenze il 23%?” Percentuali ballerine il cui peso specifico è stabilito sulla base “di criteri tecnici, non politici”. Spesso inoltre “sono colpiti gli enti locali più virtuosi”, una situazione “che conosce bene anche il premier Renzi che è stato sindaco prima di me”. Per questo il sindaco pone “il problema” che va risolto “tutti insieme”.

Per Nardella, quindi, se da una parte “non serve a nulla alimentare la polemica tra sindaci e governo”, dall’altra è necessario trovare la soluzione al rebus, “come applicare tagli proporzionali e giustificabili ai diversi enti locali. Stiamo al merito delle questioni e i cittadini ci capiranno”. Il sindaco di Torino Fassino “ha ragione” quando dice che “in questi anni i Comuni hanno dato molto. Confido che come presidente dell’Anci cercherà una soluzione condivisa, che consenta al governo di andare avanti sul progetto di risanamento e agli enti locali di fare la propria parte senza che vi siano sproporzioni nel carico dei tagli“.


di Diego Giorgi

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