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Bernini: “Il gender gap desta ancora oggi molta preoccupazione”

"Ancora troppo spesso, le giovani donne devono scontrarsi con stereotipi di genere, pregiudizi continui, ma anche scelte familiari"

Pubblicato:08-03-2023 17:00
Ultimo aggiornamento:09-03-2023 09:57

ANNA MARIA BERNINI MINISTRO UNIVERSITA'
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ROMA – “La disparità di genere, cosiddetto gender gap, desta ancora oggi molta preoccupazione. È insidioso. Dobbiamo sempre leggere i dati in controluce. Non riguarda il numero di studentesse iscritte ai corsi di laurea o il numero di laureate nel nostro Paese. Apparentemente, perché le studentesse rappresentano più della metà della popolazione universitaria, sia sul totale (56,6%), che nella maggior parte dei settori disciplinari. Se tuttavia si considera la distribuzione dei numeri disaggregati, si osserva una significativa disomogeneità tra le aree disciplinari – una sorta di ‘segregazione orizzontale’ – con una concentrazione delle studentesse nell’area umanistica e nelle scienze sociali e una presenza femminile più limitata nelle discipline di area STEM (Scienze, tecnologia, ingegneria e matematica)”. Lo ha detto Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca, intervenendo al Question Time sul gender gap.

“Analoga situazione emerge nell’analisi dell’organigramma accademico. Nel corso degli ultimi anni i docenti di ruolo nell’Università sono aumentati e la presenza delle donne è cresciuta. Ma è cresciuta in maniera inversamente proporzionale: riducendosi mano a mano che si salgono i gradini della gerarchia accademica, con una sorta, questa volta, di ‘segregazione verticale’. Tutto ciò perché, ancora troppo spesso, le giovani donne devono scontrarsi con stereotipi di genere, pregiudizi continui, ma anche scelte familiari, che si palesano come ingiuste barriere ingiuste, invisibili e invalicabili. Abbattere queste barriere è ciò che anche il ministero dell’Università e della Ricerca, per la sua quota parte, si sta impegnando a fare. All’interno del Pnrr, la riduzione del gender gap è un obiettivo trasversale. Inoltre, da tempo, si è preso un impegno preciso per monitorare la diffusione e l’utilizzo del ‘Bilancio di Genere’ che identifica una strategia di sviluppo degli Atenei. Con questo documento, si fotografa la distribuzione di genere all’interno dei singoli comparti, nonché la partecipazione di donne e uomini negli organi di gestione dell’Ateneo. Inoltre, si monitorano le azioni dell’Università a favore dell’eguaglianza di genere, valutando l’impatto di queste e delle politiche dell’Ateneo, compresi gli impegni economico-finanziari, su donne e uomini”.

“È importante ricordare che, nell’ambito del Fondo di Finanziamento Ordinario, viene destinato annualmente agli Atenei 1 milione di euro per incentivare nell’offerta formativa i corsi di studi di genere da ripartire tra le Università che adottano il bilancio di genere– ha continuato il ministro- Da tempo il MUR lavora su più quadranti per la partecipazione delle studentesse alle discipline STEM. Ad esempio, nell’ambito del fondo giovani 2021-2023 è prevista una specifica azione (6 milioni di euro nel 2023) per incentivare le iscrizioni nelle classi STEM ‘per forme di sostegno agli studi… oppure per interventi di esonero totale o rimborso parziale delle tasse e dei contributi dovuti dagli studenti iscritti’. È previsto, inoltre, un criterio premiale nel riparto (fino al 20%) per gli Atenei che promuovono l’equilibrio di genere nelle iscrizioni. Più in prospettiva, nei lavori in corso per l’implementazione degli obiettivi del PNRR, porrò all’attenzione del Governo e del Parlamento il rafforzamento di misure di maggior dettaglio, all’interno dei percorsi di orientamento scuola-università verso le materie STEM”.


“Il ruolo dell’orientamento è cruciale- ha concluso il ministro- perché solo intervenendo in maniera precoce sarà possibile contribuire a smantellare gli stereotipi ben prima che possano radicarsi nei vissuti individuali, offrendo al contempo modelli virtuosi di riferimento. Futuro è sottolineare l’inscindibile connubio tra donne e scienza, un legame che le eccellenze italiane hanno contribuito a consolidare e che è nostro compito far emergere agli occhi delle studentesse di oggi e di domani”.

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